Sogna un concerto, magari due, con Gino Paoli “che non si alza più dal divano”; ha in ballo un progetto con Marracash, “perché anche basta con quest’eleganza che mi ingabbia e crea una barriera tra me e il pubblico”; attende un invito ufficiale dal festival di Sanremo, “che ancora non so nulla, non ho nessuna garanzia, ma in gara di sicuro non ci andrò mai più”.
Ornella Vanoni, a 86 anni, non rinuncia al suo entusiasmo, alla sua gioia di vivere, ai suoi sogni, alla sua inesauribile energia, che non ha ceduto neppure davanti al contagio da Covid, che l’ha colpita qualche settimana fa. Ma soprattutto non rinuncia alla sua voce. E’ arrivato un nuovo album di inediti, l’ultimo era del 2013, il 50/o della sua carriera a 60 anni dal primo.
“Trovatela un’altra che, alla mia età, faccia una cosa del genere. Mi stupisco anche io, ma perché fermarsi?”. Un lavoro durato due anni (“e io insistevo per uscire presto... magari tiravo il calzino prima”), che è stato anticipato dal singolo “Un sorriso dentro al pianto” (composto da Francesco Gabbani e cofirmato da Pacifico e Ornella stessa) e che contiene 11 tracce, tre duetti (con Virginia Raffaele nell’ironica bonus-track “Un tè allo specchio”, Carmen Consoli e Fabio Ilacqua, che firma ben cinque brani e ha curato tutti gli arrangiamenti) e collaborazioni speciali. Come quella con Giuliano Sangiorgi che ha composto per Ornella il brano “Arcobaleno” o quella con Renato Zero che ha scritto “Ornella si nasce”, la canzone che chiude l’album.
“Questo progetto mi ha portato a conoscere persone nuove, piene di idee e di talento, con le quali mi sono divertita molto a collaborare. La passione unita alla risata è il bello di fare musica”.
Un album raffinato ed elegante, ma anche vissuto, perché Ornella Vanoni riveste, oltre che di una voce inconfondibile, di vita i brani che gli autori hanno scritto per lei e con lei, frequentandola, conoscendola, lasciandosi ispirare dal suo carisma e dalla sua curiosità.
Sulla copertina campeggia un ritratto di Ornella nel giallo assoluto (“l’ho imposto io. E’ il colore della follia e della gioia”) appare anche il logo della Dischi Ricordi, la prima etichetta con la quale nel 1961 Ornella incise il suo primo album, omonimo, che in una sorta di reciprocità fu anche il primo album pop dell’etichetta.