BUENOS AIRES – È il primo Papa giunto dalle Americhe, il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. Già figura di spicco dell’intero continente, oltre che un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, girando sempre in metropolitana o in autobus.

Nato il 17 dicembre 1936, Bergoglio è figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario è un ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli. Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano. L’11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù. Completati gli studi umanistici in Cile, nel 1963 torna in Argentina e si laurea in Filosofia, insegnando poi Letteratura e Psicologia. Dal 1967 al 1970 studia Teologia.

Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano, proseguendo la preparazione in Spagna. Poi, di nuovo in Argentina, dove viene nominato provinciale dei Gesuiti dell’Argentina. Dopo il lavoro nel campo universitario e un passaggio in Germania per ultimare la tesi dottorale, il cardinale Quarracino lo vuole come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. È il 20 maggio 1992 quando Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve l’ordinazione episcopale e come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede come arcivescovo, primate di Argentina e gran cancelliere dell’Università Cattolica.

Nel 2001, Giovanni Paolo II lo fa cardinale, mentre in America Latina la sua figura diventa sempre più popolare. Nell’aprile 2005, partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI. Come arcivescovo di Buenos Aires pensa a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città; assistenza ai poveri e ai malati. Invita preti e laici a lavorare insieme.

Nel settembre 2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti speranze sull’onda del messaggio della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a definirlo “l’Evangelii nuntiandi dell’America Latina”.

Viene eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013 e, fin dall’inizio, il suo pontificato si è distinto per numerose iniziative, riforme e prese di posizione spesso considerate innovative rispetto ai suoi predecessori.