Di grande impatto grazie alla colorazione delle loro corolle che comprendono tutte le gamme del giallo, rosa, arancione, ma anche bianco, il colore dominante dal punto di vista genetico i papaveri islandesi - Papaver nudicaule - regalano un colpo d'occhio di grande effetto allo spazio verde.
Alti dai 30 ai 50 centimetri, hanno una rosetta di foglie lisce, verde chiaro, da cui si ergono i fusti esili che supportano i fiori profumati e troppo rapidi a sfiorire. Per un effetto ancora più coreografico, si possono aggiungere altre specie che non abbiano particolari esigenze e caratterizzate dagli stessi colori solari, come graminacee, salvie da fiore, margherite, lino da fiore, speronella, achillea e fiordalisi.
I papaveri islandesi prediligono le posizioni soleggiate, ma non l’aridità, le innaffiature dovranno quindi essere regolari e abbondanti durante la fioritura, lasciando asciugare il suolo tra un intervento e l’altro.
Andranno evitate le aree ventose e troppo calde, ma cresceranno bene nei climi moderati, purché si scelga un terreno fresco, abbastanza fertile, leggermente acido o neutro, umido ma non fradicio. È facile farli crescere anche in un vaso profondo e con buona terra sciolta e fertile.
Se si intende coltivare i papaveri islandesi, è fondamentale sapere che non si può fare piantando i semi direttamente a terra, ma si dovranno mettere in un vassoio di germinazione e coprirli con un sottilissimo strato di polvere di vermiculite o sabbia.
La temperatura ideale per conservarli, non dovrebbe superare i 21 gradi. Quando si vedranno spuntare almeno due serie di foglie, le piantine potranno essere trasferite a terra. È comunque importante evitare di tenerle troppo a lungo nei vassoi prima di spostarle e mai oltre le 10 settimane.
Solitamente, dal momento della semina al momento del trasferimento in terra, circa otto settimane sono sufficienti. Nel terreno le piante cominceranno a crescere molto in fretta e dopo sei settimane fioriranno in un’esplosione di colori.