La città perfetta per un weekend d’autunno è Parma “con il suo cibo irresistibile, eleganza e cultura”. A scriverlo è il Times, storico quotidiano britannico: in prima pagina della versione online (2,1 milioni di visitatori paganti e 539.000 abbonati alla versione cartacea con una circulation di un milione) è uscito un servizio, “La città discreta con un cibo così buono che si chiama come lei”, della giornalista Julia Brookes, che ha potuto scoprire la città emiliana dopo aver partecipato a un viaggio stampa, sostenuto in parte da Apt Servizi Emilia-Romagna, che ne ha dato notizia. Il Times suggerisce Parma come il luogo ideale per una fuga di autunno, per tanti motivi: è descritta come “piena di charme, con hotel eleganti, un cibo irresistibile, cultura e senza folle di turisti, a differenza di tante altre città italiane”. Nelle 48 ore di soggiorno a Parma, la giornalista ha scoperto che “in questa città, a metà strada fra Bologna e Milano, famosa per il suo prosciutto setoso e il croccante Parmigiano reggiano, c’è tanto da vedere perché è un luogo colto, rilassato con un raffinato centro storico che riverbera le vicende del suo passato”.

Julia Brookes ha stilato per i lettori un itinerario, da percorrere a piedi o in bicicletta, che si snoda fra la Cattedrale, il Battistero in marmo rosa di Verona ornato di affreschi bizantini dorati, il maestoso Palazzo della Pilotta con il magnifico Teatro Farnese tutto in legno, la Biblioteca Palatina, il Teatro Regio, il Parco Ducale di Maria Luigia, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1814 al 1847. Situata nella parte occidentale dell’Emilia, tra gli Appennini e la Pianura Padana, la città è divisa in due dal torrente Parma, affluente del Po che, appena prima di entrare nel cuore del centro storico, riceve le acque dell’affluente Baganza. La Parma è un torrente, quindi un corso d’acqua a regime mutevole, che alterna le piene tumultuose della stagione invernale, quando prende il nome di “Parma voladora”, alle desolate secche estive. All’inizio dell’Ottocento lo stesso letto del torrente fu ristretto entro alte mura, il “lungoparma” appunto, che consegnano alla città un profilo continuo.