Il logo stesso del sodalizio doveva rappresentare una parte importante nella fondazione dell’associazione. “Volevamo promuovere una rinnovata consapevolezza delle nostre tradizioni, soprattutto tra le nuove generazioni, per far sì che la nostra cultura non andasse perduta”, racconta proprio Bruno Serratore, presidente dal 2009, anno in cui l’associazione è stata ufficialmente registrata. “Il logo è composto infatti da alcune foglie di ulivo, da due mani congiunte in segno di amicizia, da una quercia come simbolo di vita eterna, e da una corona a rappresentare la Repubblica”.

Per Bruno, nato a Filadelfia, in provincia di Vibo Valentia, nel 1945, far conoscere la cultura del paese di origine è motivo di grande orgoglio. “Sono particolarmente onorato di aver portato a Melbourne, di ritorno da un viaggio nelle mie terre, un abito tradizionale, cucito rigorosamente a mano e secondo le tradizioni, e che viene indossato dalle donne di Filadelfia che fanno parte dell’associazione, durante le molte feste e celebrazioni religiose che hanno avuto luogo nel corso degli anni presso il Calabria Club, di cui sono anche membro. Un ringraziamento di cuore va infatti a tutti i calabresi che hanno sempre aderito alle nostre manifestazioni permettendo così che la nostra Comunità di Filadelfia abbia potuto vivere per oltre dieci anni”.

Bruno ricorda con grande emozione la festa inaugurale nel 2011: “È stato uno dei più grandi eventi culturali che abbiamo mai organizzato, al quale aderirono ben 500 persone, tra cui circa 100 bambini, e dove abbiamo potuto rappresentare al meglio le nostre usanze, attraverso il cibo, la musica e le danze, rigorosamente in abiti tradizionali. Oltre ad alcuni parlamentari locali, gli ospiti arrivarono da Sydney, dall’Italia e dagli Stati Uniti. Quella serata è rimasta nel cuore di tutti noi”.

La Comunità di Filadelfia organizza per i suoi membri tre o quattro eventi principali durante l’anno: solitamente due cene annuali a maggio e il barbecue di Natale a dicembre, ma occasionalmente si sono anche svolte gite in autobus, a Murchison o in campagna, oltre alla consueta riunione generale annuale.

In questo momento di incertezza collettiva, legata all’emergenza coronavirus, il pensiero di Bruno Serratore e di tutto il comitato va al benessere dell’intera comunità italiana, con la speranza che in un futuro non troppo lontano possano riprendere i tradizionali appuntamenti del club. “Cercheremo di aggiungere qualche data, cercando di trovare il modo di coinvolgere più giovani possibili, attraverso il nostro cibo e le nostre danze tradizionali, per far sì che lo spirito che la nostra associazione porta avanti da più di dieci anni possa continuare”.