MADRID - Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha affermato che non si dimetterà nonostante lo scandalo di corruzione che ha travolto il suo partito socialista, ipotecando il futuro del governo di coalizione di minoranza. “Non getterò la spugna e andremo avanti”, ha detto Sánchez al parlamento, ammettendo di aver pensato di dimettersi a causa della vicenda che coinvolge due ex pezzi grossi del Partito Socialista (Psoe).  

Nel frattempo, il premier spagnolo ha annunciato un piano anticorruzione elaborato con l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico): durate il suo discorso in parlamento, Sánchez ha annunciato il lancio di un “piano anticorruzione” che prevede, tra le misure, l’istituzione di “un’agenzia indipendente per l’integrità pubblica”, l’uso dell’intelligenza artificiale per individuare “segnali di frode” nella piattaforma di assegnazione degli appalti pubblici, controlli casuali dei beni sui funzionari di alto livello e il rafforzamento delle misure di protezione dei whistleblower. 

Il premier socialista ha dichiarato di aver effettivamente “considerato” le dimissioni e la convocazione di elezioni anticipate in seguito alle rivelazioni che hanno portato alla detenzione preventiva dell’ex numero tre del Partito Socialista, Santos Cerdán. “Dopo aver riflettuto e ascoltato molte persone, mi sono reso conto che gettare la spugna non era un’opzione”, ha affermato Sánchez.