Con le restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19, molti cittadini di Melbourne ormai hanno dimenticato la dolce sensazione di curiosità e la dirompente eccitazione che si provano quando ci si accinge a visitare un luogo nuovo, quando si percorrono strade sconosciute alla scoperta della storia e della cultura locali.
Oggi, finalmente, per chiunque sia impossibilitato a viaggiare, c’è la possibilità di diventare turisti nella propria città grazie alla studiosa e storica del cibo, Tania Cammarano.In collaborazione con Co.As.It., Cammarano ha organizzato un tour a piedi che ripercorre la storia culinaria della città di Melbourne.Intitolata ‘Romance and Glamour, Migrants and Mavericks’, la camminata si terrà sabato 4 settembre e sabato 6 novembre prossimi, restrizioni governative permettendo.
Partendo dal Royal Exhibition Building e portando i visitatori lungo il cuore della città e in quello della comunità italiana, il quartiere di Carlton, la camminata avrà modo di mostrare ai partecipanti un lato di Melbourne per molti cittadini ancora sconosciuto. Cammarano spiegherà come il cibo dei migranti, un tempo deriso e disprezzato, sia oggi diventato probabilmente il preferito da tutti in Australia, e mostrerà anche come l’architettura rinascimentale, l’internamento in tempo di guerra, gli scandali dei bar espresso e icone cinematografiche come Sophia Loren abbiano giocato un ruolo importante per questi cambiamenti.
La propria storia e la conoscenza di Cammarano ne fanno di lei la persona ideale per guidare le persone lungo questo tour. Nata da genitori siciliani e campani, Cammarano sviluppò un profondo interesse per la cultura gastronomica del Bel Paese quando, all’età di sedici anni, il suo palato assaporò per la prima volta il gusto cremoso e avvolgente della mozzarella di bufala durante un viaggio nella Penisola. Quella che inizialmente era solo una profonda passione si tramutò presto anche nella sua professione. Prima di iniziare la carriera accademica, infatti, Cammarano ha scritto di cibo per News Limited, Australian Associated Press e altri media. È stata anche fondatrice e direttrice editoriale del seguente blog.
Mentre stava ancora lavorando al famoso sito dedicato alle prelibatezze culinarie e a nuove ricette, decise di completare il master in Gastronomia all’Università di Adelaide. “Fu in questo periodo che realizzai di avere un profondo interesse non solo per l’arte del cucinare e per le ricette, ma anche per l’importanza culturale del cibo e l’influenza che esso esercita sul nostro essere”, dichiara Cammarano. Dopo aver completato un PhD che ha come tema di ricerca la storia del cibo italiano in Australia, Cammarano ora è docente al William Angliss Institute.
Prendendo spunto dalla sua ricerca originale e da diverse ulteriori indagini, Cammarano è desiderosa di raccontare l’affascinante – e in gran parte trascurata - storia di come la reputazione del Bel Paese abbia influenzato l’accettazione del cibo italiano in Australia.
“Guardando la storia del modo in cui il cibo italiano è stato commercializzato, ho capito che non si trattava solo del cibo in sé, ma della reputazione e delle idee che gli anglo-australiani avevano dell’Italia come Paese sin dai tempi della colonizzazione, che influenzarono profondamente anche il mercato del cibo – spiega Cammarano -. Tali influenze non riguardavano soltanto il cibo, ma anche la storia dell’Italia, l’architettura, la moda e alcuni oggetti simbolo come la Vespa”.
Cammarano è convinta che la cultura italiana a Melbourne si trovi anche in posti spesso ovvi ma inaspettati. “Uno di questi luoghi è il Royal Exhibition Building; la sua cupola è chiaramente legata all’architettura rinascimentale italiana – spiega l’accademica -. Un altro posto dove andremo è il vecchio cinema di Faraday Street, che è quasi scomparso nel 1999. Ci soffermeremo lì e parleremo dell’impatto che la cultura popolare italiana ha avuto in Australia, per esempio, attraverso i film con Sophia Loren e Gina Lollobrigida. È davvero un bel modo per far capire alle persone come si è diffusa la cultura italiana in Australia e come il cibo italiano fosse ed è tuttora legato a essa”.
I miti verranno sfatati e i misteri verranno svelati quando i partecipanti incontreranno alcuni dei migranti visionari e anticonformisti che hanno spianato la strada agli italiani e al loro cibo per diventare i pilastri principali del multiculturalismo.
“Molte persone non sanno che abbiamo cibo italiano in Australia dal 1800 - ha detto Cammarano -. C’è questa idea che il cibo italiano non sia arrivato prima dell’ondata migratoria del secondo dopoguerra: questo è esattamente uno degli argomenti che vorrei trattare durante la passeggiata”.
Cammarano ha aggiunto che il più grande mito da sfatare durante il tour sarà che gli australiani hanno scoperto la cucina italiana vedendo i migranti italiani mangiare e bere e decidendo poi di provarla. La studiosa spiegherà di come gli italiani abbiano avuto, invece, un ruolo molto attivo nella promozione e nella commercializzazione dei prodotti della propria terra in Australia.
Alcune delle mete della passeggiata saranno inaspettate ma con storie dietro affascinanti. Come, ad esempio, quella che riguarda una delle tappe della camminata che all’apparenza potrà sembrare solo un “magazzino in un vicolo un po’ squallido”, ma che rivela invece un’avvincente storia di un gruppo di migranti italiani che pubblicarono il primo libro di cucina italiana nel lontano 1937. “Porteremo alcuni biscotti fatti da una delle ricette del libro e ce li gusteremo davanti a una buona tazza di caffè”, rivela Cammarano.
La passeggiata, infine, culminerà davanti a un buon bicchiere di vino accompagnato da un delizioso antipasto in uno dei bar storici di Carlton.
La studiosa si augura che questa iniziativa possa invogliare molti concittadini a scoprire di più sulle proprie origini. “È un’occasione non solo di ampliare le nostre conoscenze, ma anche di vedere la nostra città in un modo diverso”, conclude Cammarano.
Per maggiori informazioni o per registrarsi, si prega di visitare il sito del Co.As.It.