PECHINO – Mentre Washington denuncia l’ennesimo attacco hacker cinese alle infrastrutture americane, le diplomazie segnano un passo avanti nei rapporti tra Stati Uniti e Cina. Il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan a Pechino. Nell’incontro, Xi ha detto a Sullivan che l’impegno di Pechino per i buoni rapporti con Washington è rimasto invariato, riportano i media statali cinesi.
“L’impegno della Cina per l’obiettivo di uno sviluppo stabile, sano e sostenibile delle relazioni Cina-Stati Uniti non è cambiato”, ha detto Xi a Sullivan durante l’incontro, ha indicato l’emittente statale Cctv, aggiungendo: “Ci auguriamo che gli Stati Uniti collaborino con la Cina per incontrarsi a metà strada”.
Sullivan – secondo un resoconto sull’incontro del pool di giornalisti al seguito dello stesso consigliere della Sicurezza nazionale degli Stati Uniti – ha, da parte sua, detto al leader cinese: “Il presidente Biden non vede l’ora di parlare di nuovo con lei nelle prossime settimane”.
Sullivan è arrivato a Pechino martedì, il primo consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti a visitare la Cina dal 2016, per tre giorni di colloqui con il ministro degli Esteri Wang Yi e altri funzionari di alto rango. A seguito degli incontri, i due Paesi hanno raggiunto un accordo per avviare nuovi contatti a livello militare.
Con Wang Yi, Sullivan aveva manifestato le preoccupazioni della Casa Bianca per le “politiche commerciali scorrette” di Pechino e il suo sostegno militare alla Russia. “Gli Stati Uniti - ha dichiarato Sullivan - continueranno a intraprendere le azioni necessarie per evitare che le avanzate tecnologie americane vengano utilizzate per minare la nostra sicurezza nazionale”.
Wang aveva chiesto agli Stati Uniti di rispettare la sovranità di Pechino e il suo sistema politico. “Gli Stati Uniti - ha spiegato il capo della diplomazia cinese - devono smetterla di sopprimere la Cina sull’economia, il commercio, la scienza e la tecnologia”.
Ma intanto la ciberguerra tra i due Paesi va avanti. Secondo il Washington Post, gruppi di pirati informatici finanziati dal governo di Pechino hanno violato i provider internet americani per spiare gli utenti e rubare le password. Gli attacchi, definiti “aggressivi e sofisticati”, riguardano anche accessi ai due maggiori provider con milioni di utenti, ma nel mirino sono finite anche piccole reti. A preoccupare l’intelligence Usa è il fatto che gli hacker potrebbero puntare a violare le reti governative e del personale militare nel tentativo di rubare segreti strategici e informazioni riservate.
L’attenzione degli 007 americani è rivolta a due gruppi: Isp e Volt Typhoon. Quest’ultimo è il gruppo che l’anno scorso venne smascherato nel tentativo di entrare nei software che gestiscono i traffici nei porti del Pacifico e altre infrastrutture, con l’obiettivo di seminare il panico e ostacolare lo spostamento di soldati, armi e aiuti a Taiwan, in caso di un conflitto con la Cina.
L’Ambasciata cinese a Washington ha respinto le accuse.