SYDNEY – L’ex primo ministro Paul Keating ha difeso la decisione di accettare l’invito a incontrare il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, a margine dei colloqui ufficiali con la controparte australiana, Penny Wong, mercoledì a Canberra.
In un comunicato, nel quale osservava che l’incontro tra i due ministri degli Esteri è “un’ottima opportunità di sviluppo, che va sostenuta”, Keating ha preso di mira il quotidiano della scuderia News Corp, The Australian, che ha descritto l’incontro supplementare di Wang, “una stridente discordanza”, nell’itinerario di viaggio, del diplomatico cinese.
Keating ha scritto che, mentre osservava l’evolversi del dialogo tra Cina e Australia dal suo ufficio di Sydney, ha ricevuto l’inaspettato invito del ministro degli Esteri cinese, per un incontro, al termine della visita di quest'ultimo in Australia, e il giorno seguente ha ricevuto un comunicato del Dipartimento del primo ministro e il Consiglio dei ministri, nel quale si metteva a disposizione per facilitare e coordinare l’incontro.
“Non mi sembra si tratti dello ‘straordinario intervento’, riportato dal The Australian – ha continuato polemicamente Keating -. Straordinario, semmai, è che il Paese ospitante, offra di facilitare l’incontro, in questo caso, tra me e il suo ospite ufficiale”.
“Se non altro, per cortesia, ho confermato al Ministero degli Esteri cinese, la mia completa disponibilità per il colloquio con il ministro, per discutere di questioni internazionali”, ha continuato l’ex primo ministro laburista.
In chiara polemica con il quotidiano a carattere nazionale, Keating, ha osservato con evidente irritazione che, ciò nonostante, il The Australian ha descritto l’incontro che avrà con Wang, come “una stridente discordanza” dell’itinerario di viaggio del ministro.
“Cosa c’è di stridente e discordante – ha continuato Keating -, quando l’incontro con il ministro di Pechino, si terrà a conclusione dei colloqui ufficiali, e il governo australiano ha offerto di facilitarlo, c’è da chiedersi se il quotidiano filo conservatore, avrebbe usato gli stessi termini se l’invito fosse stato del Segretario agli Esteri britannico, e diretto agli ex primi ministri Tony Abbott o Scott Morrison”.
L’ipotesi avanzata dagli osservatori è che il The Australian abbia parlato di “stridente discordanza”, perché Keating è stato uno stridente oppositore del patto di sicurezza Aukus, e particolarmente critico dell’operato di Penny Wong in qualità di ministro degli Esteri.