CANBERRA - Hanno già aderito al programma circa 526 istituzioni, molte delle quali religiose, che hanno pagato 4.208 risarcimenti per un totale di oltre 524mila dollari australiani, riferisce il ministro per i Servizi sociali Anne Ruston.
Il programma è stato istituito in seguito ad una raccomandazione della Commissione nazionale d’inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi di pedofilia, istituita nel 2016 dopo aver indagato per oltre due anni su chiese, enti di beneficenza, governi locali, scuole, organizzazioni comunitarie e polizia.
I Testimoni di Geova, che in Australia contano quasi 70 mila seguaci, avevano finora rifiutato di aderire al programma dichiarando tra l’altro che l’iniziativa era contraria alle loro “credenze basate sulla Bibbia”. Questo nonostante denunce secondo cui circa 1.800 minori avrebbero subito abusi dal 1950.
Secondo i media, neanche uno dei circa 1.800 casi di abusi di pedofilia legati ai Testimoni di Geova nel corso dei decenni è stato segnalato alla polizia, nonostante il fatto che già quattro anni fa la Commissione d’inchiesta avesse suggerito di indagare su almeno 514 di essi.
Fino a 60mila sopravvissuti agli abusi di pedofilia nelle diverse istituzioni australiane hanno potuto accedere a risarcimenti fino a 150mila dollari australiani ciascuno e al supporto psicologico illimitato, oltre a ricevere un riconoscimento personale da parte delle istituzioni stesse secondo quanto prevede il programma.