MADRID – L’Europa affronta “una nuova crisi” per il ritorno del “neoimperialismo russo e il giro copernicano in politica militare ed economica della Ue”. “Sono due cambi tettonici che ci forzano a fare un passo avanti, a essere coraggiosi e a culminare l’integrazione europea nei piani di politica estera, nella sicurezza, in difesa e nella competitività”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sánchez  nell’illustrare al Congresso le misure adottate dall’Ue per la difesa dell’Ucraina e della sicurezza in Europa.

“L’Unione - ha evidenziato Sánchez  - è nata come progetto di pace. Nacque per evitare la violenza, per garantire la convivenza pacifica dentro e fuori dalle nostre frontiere. è nata per combattere la povertà, il degrado ambientale e le ingiustizie che alimentano i conflitti armati.

Questo progetto di pace e sviluppo globale è oggi più necessario di sempre”. Il premier spagnolo ha affrontato al Congresso un dibattito cruciale sul riarmo europeo, con l’impegno preso dalla Spagna nella Ue di portare al 2% del Pil la spesa in difesa, che spacca la maggioranza e l’opinione pubblica spagnola.

Il leader progressista si trova a dover mediare tra le pressioni dei suoi alleati di sinistra, contrari all’aumento delle spese militari, e la necessità di adeguarsi agli standard Nato e alle richieste degli alleati europei. 

Sánchez ha puntato su un discorso “pedagogico” per spiegare la necessità di un cambio di rotta, per il mutato scenario internazionale, con la Russia più aggressiva e gli Stati Uniti meno presenti nella difesa dell’Europa. “Voglio ancora una volta che sia chiaro ai cittadini che, finché questo governo continuerà a stare in piedi e io continuerò a essere presidente dell’esecutivo, questo sforzo aggiuntivo per la sicurezza non sarà a scapito del nostro welfare”, ha sottolineato il Premier nel suo intervento. 

“Noi onoreremo i nostri impegni con l’Unione Europea, perché nessuno come Europa può avere cura dell’Europa. Aumenteremo gli investimenti in sicurezza e difesa. E, naturalmente, allo stesso modo in cui facciamo in altre zone del mondo, come in Medio Oriente, in particolare a Gaza, continueremo a difendere il diritto internazionale, sostenendo l’Ucraina in una guerra contro l’imperialismo di Putin”.

Il Premier ha insistito sulla necessità di una spesa più efficiente e coordinata a livello europeo, sottolineando che non si tratta di una corsa agli armamenti, ma di continuare a difendere l’Ucraina e di investire nella sicurezza e autonomia strategica della Ue.    

Al riguardo, Sánchez aveva già espresso giovedì scorso, al Consiglio europeo, il rifiuto di definire il progetto della Commissione Ue di investire 800 miliardi di euro come un piano di “riarmo”.