È l’inizio di un nuovo anno accademico.
Al Northern College of the Arts and Technology (NCAT), ogni ciclo scolastico rappresenta un’opportunità di “fare la differenza”, il mantra personale di Raffaela Galati-Brown, che festeggia il suo 32° anno come preside di questo prestigioso istituto.
Galati-Brown ha giocato un ruolo determinante nel rendere l’NCAT un centro educativo capace di rispondere alle esigenze professionali ed educative dei suoi studenti, del mercato del lavoro e della comunità.
I programmi offerti si concentrano sulle arti, i mestieri e la tecnologia; la scuola si distingue per l’offerta formativa e per il talento dei suoi studenti.
Nel 2013 il College faceva parte di un grande progetto di rinnovamento e ora concentra la propria offerta sull’Anno 10, VCE e VCAL.
Situato a Preston, il centro fornisce anche alle scuole locali l’occasione di attingere ai propri programmi, per integrare ed estendere le loro offerte.
Camminando lungo i corridoi di questa scuola straordinaria, si incontrano persone di tutte le età, cultura, fede e abilità impegnate a lavorare con attrezzature all’avanguardia, sotto la guida attenta di insegnanti esperti.
Sebbene il gruppo di studenti sia eterogeneo, condivide la determinazione ad apprendere competenze specialistiche e perseguire una vocazione fuori dal comune.
Arte, design, automotive, progettazione e realizzazione di mobili, tecnologia integrata, ingegneria, idraulica, multimedia, fotografia, danza, teatro e musica sono solo alcuni dei programmi offerti dall’NCAT e dedicati agli studenti dell’Anno 10, VCE e VCAL.
La scuola si distingue per l’offerta formativa e per il talento dei suoi studenti e Raffaela Galati-Brown, dal canto suo, spicca per essere una preside straordinaria, la cui esperienza di migrante italiana ha dato forma all’approccio e alla passione che guidano il suo lavoro.
Il suo strabiliante percorso educativo sorprenderebbe il suo primo insegnante in Australia.
Originaria della cittadina di Acquaro, in Calabria, aveva solo otto anni quando è emigrata, con i suoi genitori.
Arrivata a Melbourne, ansiosa di riprendere gli studi e fare nuove amicizie, si è trovata ad affrontare la difficoltà della prima interazione con l’insegnante e la nuova classe, vedendosi derisa per la sua scarsa conoscenza dell’inglese.
Questo incidente, tuttavia, ha spinto la giovane Raffaela a cercare di imparare l’inglese con una determinazione feroce, che l’ha portata ad essere la prima della classe.
Con la stessa resilienza e risolutezza, ha poi intrapreso la strada dell’insegnamento.
L’aspirazione di Galati-Brown era di fare la differenza, attraverso l’educazione, nella vita dei giovani: “Per tutti, a prescindere da chi fossero e da quali fossero le loro circostanze e nonostante le difficoltà”, spiega.
E lei, che non è stata estranea alle avversità, ha sperimentato i benefici dell’educazione.
I suoi genitori hanno lasciato l’Italia del dopoguerra a metà degli anni ‘60, per costruire un futuro migliore con i loro due figli piccoli, Raffaela e suo fratello.
Tuttavia, la vita aveva altri piani.
Suo padre è morto per un tumore al cervello dopo soli due anni dall’arrivo in Australia e, nel giro di altri quattro anni, è mancato anche suo fratello.
Devastata ma determinata, la giovane mamma di Rafaela si è fatta carico di tutto.
Galati-Brown ricorda quando sua madre si è arrampicata sul tetto di casa per riparare una perdita.
Paradossalmente, la storia mi viene raccontata mentre guardiamo fuori dalla finestra dell’ufficio al primo piano, che si affaccia proprio sul tetto di un edificio allestito per permettere agli studenti di costruzione della scuola, di fare pratica.
La preside sorride e spiega come l’NCAT sia attivo nel fornire opportunità alle donne di specializzarsi in un mestiere, perché, sostiene: “Tutti dovrebbero avere l’opportunità di seguire la propria passione”.
Nel 2022, il quotidiano The Age ha assegnato all’NCAT il premio ‘Schools that Excel Award’, per i risultati ottenuti nel VCE.
La scuola ha registrato una serie di successi continuativi, con studenti che hanno ottenuto borse di studio, apprendistato e occupazione.
Raffaela Galati-Brown elenca alcuni esempi: uno studente ha realizzato la propria stampante 3D sulla base di quelle utilizzate durante il corso; un altro, molto abile nell’ambito del cablaggio, ha partecipato alla costruzione dell’impianto della scuola.
Un terzo, Joshua Redolfi, attraverso i programmi VCE-VET pratici ha scoperto l’amore per l’elettronica e le telecomunicazioni.
“Mi sono sentito incoraggiato e supportato dagli insegnanti a raggiungere un buon risultato nel VCE, che mi ha portato a conseguire il ‘VCE Premier's Award in VCE VET Integrated Technologies’.
Mi sono poi iscritto alla Swinburne University, per completare una doppia laurea in matematica applicata e ingegneria delle telecomunicazioni”, racconta lo studente.
Redolfi, con grande orgoglio della sua famiglia di origine triestina, ha ottenuto la borsa di studio Dean’s Outstanding Achievement in Ingegneria, che gli ha permesso di studiare imprenditorialità e tecnologia finanziaria, in Svizzera.
“Vorrei che altre scuole offrissero più programmi VET per dare agli studenti un’idea più chiara di ciò che vogliono fare all’università o nella loro futura carriera”, sottolinea Joshua.

Joshua Redolfi, al centro, con Raffaela Galati-Brown
Non c’è da meravigliarsi che diverse organizzazioni siano interessate a collaborare con la NCAT.
La preside ha negoziato con successo una serie di collaborazioni non solo con le università, ma anche con importanti realtà industriali e associazioni di rilievo, come Sutton Tools, Australian Furniture & Cabinetmakers Association e Civil Engineering Group.
L’azienda di strumenti musicali Maton Guitars, ad esempio, si è rivolta al College con l’idea di garantire un elevato standard di manodopera australiana e poter assumere dipendenti qualificati.
L’iniziativa va a gonfie vele, tanto che alcuni studenti hanno progettato e prodotto una serie di strumenti, altri hanno avviato attività in proprio e alcuni hanno persino esposto in occasione di festival internazionali.
I laboratori tecnologici e artistici, gli studi di suono e mixaggio, quelli di recitazione, danza, teatro, musica e fotografia, sono stati tutti costruiti e resi operativi sotto la guida di Raffaela Galati-Brown e del suo gruppo di lavoro.
Gli edifici della scuola riflettono le buone pratiche in materia di sostenibilità, nei giardini cresce rigogliosa la flora autoctona e un’opera d’arte murale raffigurante l’aquila aborigena Bunjil, realizzata dall’ex studente e artista Coree Thorpe, dà il benvenuto ai visitatori.
È evidente quanto lavoro sia stato dedicato allo sviluppo strategico della scuola, per ottenere sovvenzioni, stabilire accordi e garantire che questo centro di apprendimento sia in grado di contribuire alla comunità, anche negli anni a venire.
Non sorprende, quindi, che a Galati-Brown sia stata conferita una medaglia dell’Ordine dell’Australia per i servizi all’istruzione e ai giovani indigeni, nel 2008.
“Aver ricevuto questo riconoscimento è stato per me motivo di grande onore e orgoglio. Ho dedicato la mia carriera alla ricerca su come rendere l’istruzione formale accessibile, pertinente, democratica, culturalmente inclusiva nonché un modo per responsabilizzare i giovani, affinché possano farsi carico della propria vita”, commenta la preside.
C’è molto altro nella sua storia, ma bisognerà aspettare un altro articolo. Nel frattempo, mentre si inaugura un nuovo anno accademico, Raffaela Galati-Brown continuerà a fare la differenza nella vita di molti studenti, in questa scuola unica nel suo genere.