MELBOURNE - Dopo 10 anni, passati a insegnare l’italiano al Penola Catholic College, Joanne Pace dallo scorso anno ricopre anche il ruolo di Head of Learning - Languages alla scuola.

Con un’attenzione alle competenze di base, come lettura, scrittura, ascolto e parte orale, Pace ha messo l’accento anche sulla necessità di esercitarsi quotidianamente su ciò che si è imparato: “È importante ripassare le nozioni imparate in classe nei giorni precedenti, per capire quanto è rimasto di quell’argomento. Questa pratica fa una grande differenza”, ha detto.

Ma questo non basta, ha sottolineato l’insegnante che ritiene indispensabile che i ragazzi si divertano e si sentano coinvolti e, in questo senso, è necessario costruire una relazione di fiducia con gli studenti, “creare un clima in classe che li aiuti a sentirsi sicuri”. 

Una volta costruita questa relazione, si potranno fare delle attività in aula che, altrimenti, sarebbe impossibile fare. L’insegnante ha portato l’esempio di come, con una classe di Anno 10 a cui aveva già insegnato l’anno precedente, ha fatto imparare la canzone dei Ricchi e Poveri Sarà perché ti amo, un modo anche per introdurli alla cultura. 

“In quell’occasione abbiamo fatto una coreografia, dividendo le parti tra i ragazzi e le ragazze. Ma non è una cosa che si può fare il primo giorno; serve costruire la fiducia con gli studenti che sapranno che, una volta chiusa la porta dell’aula, quello diventa uno spazio sicuro per chi è lì dentro”.

Sebbene non esista una ricetta magica per costruire la relazione di fiducia, Pace è convinta che il metodo migliore sia di esporsi per primi: “Gli insegnanti devono interagire con gli studenti con rispetto e al loro livello, facendo capire loro che si impara tutti insieme e che noi siamo in aula con loro, sempre pronti a fornire il supporto e l’aiuto di cui hanno bisogno. I ragazzi capiscono se ti interessa di loro”, ha sottolineato.

Un’altra regola aurea è di non insegnare a tutti nello stesso modo, perché ogni studente è diverso e bisogna tenerlo in considerazione, cambiando l’approccio e la metodologia. In quest’ottica la scuola offre due programmi di italiano: uno che prevede il CLIL - Content and Language Integrated Learning - in cui la geografia e la religione vengono insegnate in italiano; e poi una classe di italiano avanzata.

“Possiamo anche contare sull’aiuto di tre assistenti di lingua, che offrono grande autenticità agli studenti, coinvolgendoli molto. Sentire il loro accento italiano autentico, li aiuta non solo a rendersi conto della differenza con un madrelingua, ma funziona anche da incentivo, sia per la parte orale sia dal punto di vista culturale, regalando loro una fotografia dell’Italia contemporanea”, ha proseguito Pace.

Il Penola College offre diverse iniziative e attività per chi studia le lingue, tra cui il viaggio studio in Italia, previsto per il prossimo anno. Un’esperienza indimenticabile per i ragazzi che non solo avranno l’occasione di visitare il Bel Paese, ma anche di frequentare il liceo Galileo Galilei, la scuola con cui sono gemellati a Siena, dopo aver ospitato, a Melbourne, gli studenti italiani nei mesi scorsi. 

“Il viaggio in Italia è sempre il modo migliore per dare alla classe la motivazione per continuare a studiare la lingua, ma è anche l’aspetto culturale che apre ai ragazzi un mondo nuovo”.

Un’attenzione, quella per l’insegnamento delle lingue, promosso dalla preside Tracey Kift, sempre al fianco del gruppo di insegnanti e assistenti coordinati da Joanne Pace, che ha sottolineato come lavorare con tutti loro “sia un grande privilegio”. 

Una carriera, quella di Joanne Pace, iniziata oltre 30 anni fa e che l’ha portata a esplorare tutti i livelli dell’educazione, da quello primario a quello secondario e terziario. E, in tre decenni trascorsi in classe, Pace ha sempre sentito un forte legame con l’italiano, la lingua che ha parlato in casa fin da piccola, con il papà toscano e la mamma abruzzese.