CITTÀ DEL MESSICO - Il Movimiento de renovación nacional (Morena) messicano, guidato dal presidente Andrés Manuel López Obrador, ha vinto le elezioni che si sono svolte questa settimana a Città del Messico, governata dal Partido revolucionario institucional (Pri) dal 1929.
Con questa vittoria, il partito Morena è riuscito a conquistare 22 dei 31 stati del Paese.
Il Pri, che ha governato tutti gli stati del territorio messicano per circa 70 anni - fino al 2000 - e riconquistato il controllo del Paese tra il 2012 e il 2018 con Enrique Peña Nieto, governerà adesso soltanto i comuni di Durango e Coahuila, che rappresentano il 4% della popolazione.
Delfina Gómez, governatrice eletta dello stato del Messico, ha affermato che si tratta di “una vittoria per le famiglie lavoratrici e anche per le donne, che hanno lottato per il riconoscimento dei loro diritti” e, ha aggiunto che la vittoria rappresenta “un momento storico”.
Gómez ha affermato che “la trasformazione inizia oggi nello Stato del Messico” e ha ringraziato quelli che hanno votato Morena: “Abbiamo vinto insieme ed è così che costruiremo insieme un futuro prospero e dignitoso per il popolo del Messico”.
Anche se storica, questa vittoria non garantisce la continuità di Morena al potere dopo le elezioni presidenziali che si terranno il prossimo anno.
Il partito resta in alto nei sondaggi per la popolarità di López Obrador, ma avendo accolto una buona parte di ex membri del Pri, membri del Partido acción nacional (Pan) e membri del Partido de la revoluciòn democràtica (Prd), e non avendo una visione molto chiara, c'è il rischio di disgregazione, come affermato dallo stesso Andrés Manuel.
Lo Stato del Messico ha 17 milioni di abitanti ed è il più popoloso del Paese, oltre ad essere anche uno dei più violenti, con un alto tasso di omicidi e scomparse, nelle sue zone più povere. Ma è anche sede di grandi industrie - come Nestlé e Ford - e attrazioni turistiche come il sito precolombiano di Teotihuacan.