Lo scorso venerdì 10 marzo, a Sydney, si sono svolti due importanti avvenimenti per la comunità ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), durante i quali è avvenuta l’inaugurazione dell’ufficio in onore a Livio Benedetti, presso la sede del Patronato, e la presentazione del libro Australia terra di immigrazione, gli italiani, Livio Benedetti e le ACLI.
“Nel libro che abbiamo presentato viene ricostruita la storia del ruolo delle Acli in Australia e, quindi, anche l’importante contributo di Livio Benedetti, uomo fondamentale nella lotta per i diritti dei lavoratori italiani in Australia”, ha dichiarato Andrea Acciai, coordinatore del Patronato ACLI Australia e promotore degli eventi.
L’iniziativa ha visto per questa importante occasione anche la partecipazione dei massimi dirigenti ACLI accorsi dall’Italia.
Il contributo di Benedetti, e più in generale delle ACLI, nel corso degli anni, è arrivato anche in Victoria tramite il supporto dei suoi collaboratori che, proprio da Melbourne, hanno sempre assistito, e continuano tuttora, i connazionali tramite la rete di Patronati.
Proprio per queste ragioni, lo scorso martedì, parte della delegazione ACLI presente a Sydney si è recata al Consolato Generale d’Italia a Melbourne, donando alla console Hanna Pappalardo una copia del libro e cogliendo l’occasione per discutere con spirito collaborativo delle questioni relative ai ruoli dei Consolati e dei Patronati qui in Australia.
I partecipanti alla visita nella sede di St Kilda Road sono stati: Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle ACLI e della FAI (Federazione Acli Internazionali), Paolo Ricotti, presidente nazionale del Patronato ACLI, Matteo Bracciali, vicepresidente della FAI, Andrea Acciai, coordinatore del Patronato ACLI Australia e, infine, Paula Marcolin, dipendente del Patronato Acli Australia.
“Durante l’incontro che giudico estremamente positivo e propositivo abbiamo toccato delle tematiche importanti, che potrebbero aprire la strada a dei cambiamenti fondamentali per quello che riguarda i ruoli dei Consolati e dei Patronati – ha dichiarato Acciai –. Nello specifico, abbiamo parlato delle difficoltà dovute spesso alla mancanza di personale che, inevitabilmente, si riflette sull’adempimento dei servizi al pubblico. Abbiamo parlato anche delle difficoltà dei cittadini del Victoria, ma anche del resto dell’Australia, a poter accedere tramite via telematica ai servizi Consolari e, quindi, abbiamo parlato a questo punto del ruolo dei Patronati. Essi sono una rete importante che l’Italia vanta in tutto il mondo e che quindi si potrebbe sfruttare ancora meglio”.
Durante l’incontro si è quindi discusso della possibilità per i Patronati di aiutare nell’eseguire quel lavoro preliminare necessario che va fatto prima di una pratica consolare, come per esempio, quella del passaporto o nella pratica per la cittadinanza.
“In questa maniera le persone potrebbero avere più sportelli di riferimento ed essere aiutate laddove magari la via telematica risulta difficile, prima che la pratica venga ovviamente finalizzata dai Consolati – ha concluso Acciai –. Abbiamo cercato una via per evolverci e migliorare i servizi sempre nell’interesse della comunità”.