ADELAIDE – Per la prima volta nella storia, le perdite alle poker machine in South Australia hanno superato la soglia del miliardo di dollari nel corso di un anno finanziario, con un incremento di quasi 53 milioni rispetto ai 12 mesi precedenti. Secondo i dati ufficiali, nel 2024–25 i giocatori d’azzardo hanno speso alle pokies 1,01 miliardi: oltre 453 milioni sono andati allo Stato, mentre pub e club si sono spartiti circa 555 milioni.

Le cifre sono particolarmente preoccupanti nelle aree regionali dello Stato: a Mount Gambier e Grant i residenti hanno perso 24 milioni di dollari, a Whyalla 20,7 milioni e, nel sud-est dello Stato, le perdite hanno raggiunto un totale di 42 milioni. Nell’area metropolitana di Adelaide, invece, le zone più colpite sono Salisbury e Port Adelaide Enfield, con oltre 195 milioni di dollari bruciati in un anno, e Playford, che detiene il primato per perdite medie per macchina.

Per Martin Thomas, dell’Alliance for Gambling Reform, le perdite sono “ormai incontrollabili”. “Ciò causa non soltanto enormi perdite finanziarie, Ma anche terribili danni sociali alla comunità”, ha detto, spiegando che in tempi di carovita molte persone, in difficoltà finanziaria, sono più inclini a tentare la sorte col gioco d’azzardo: “Queste persone rinunciano al cibo, spesso non riescono a pagare l’affitto, con conseguenze drammatiche per le famiglie”.

Il professor Charles Livingstone, della Monash University, ha ricordato che, nonostante la crescita del gioco online, le slot machine restano “il gioco d’azzardo più diffuso” e che i costi sociali del gioco in Victoria sono stimati in 14 miliardi di dollari l’anno, quasi tre volte l’importo perso dai giocatori.

I Verdi del South Australia chiedono uno stop totale alle pokies entro il 2030. Il parlamentare statale Robert Simms le ha definite “una piaga per il nostro Stato”, aggiungendo: “Ci sono legami consolidati tra gioco d’azzardo problematico, violenza domestica e criminalità violenta. È del tutto immorale che il governo continui a trarre profitto dal gioco quando il suo impatto sulla comunità è così devastante”. Simms propone un fondo di transizione per aiutare pub e club a trovare fonti di reddito alternative.

Sul fronte delle soluzioni tecniche, il portavoce dell’Alliance Tim Costello sostiene che le tessere di gioco cashless siano “la chiave per affrontare i danni della dipendenza, perché ti permettono di fissare i limiti di perdita prima di trovarti davanti a una poker machine che può creare un effetto ipnotico”. 

Costello, invece, si è detto scettico sulla tecnologia del riconoscimento facciale introdotta in South Australia nel 2022 nei locali con più di 30 macchine: “Affidare a pub e club il riconoscimento facciale e i dati per autoescludere i giocatori è come mettere Dracula a guardia della banca del sangue”.

Non tutti però vedono il settore come un problema da azzerare. Per Anna Moeller, CEO dell’Australian Hotels Association SA, gli introiti delle slot “possono essere una parte molto importante per mantenere gli hotel sostenibili”, permettendo di contenere i prezzi della ristorazione: “È particolarmente importante ora, con la crisi del costo della vita, in modo da mantenere bassi i prezzi sui menu”. Moeller avverte che una regolamentazione eccessiva rischierebbe di spingere i giocatori verso piattaforme online illegali.

Il governo statale, tramite la ministra per i Consumatori Andrea Michaels, ha ribadito l’impegno a ridurre il numero complessivo di pokies: “Il South Australia ha alcune delle leggi più severe del Paese, con norme sul riconoscimento facciale obbligatorio e il monitoraggio automatico del rischio di ogni sessione di gioco. Il nostro impegno è mirato a garantire protezioni e supporto a chi può avere problemi di gioco”.