È trapelato, inoltre, che alcuni di essi si sono rifiutati di farsi applicare il dispositivo elettronico di tracciamento alle caviglie.

Il numero dei detenuti rilasciati all’interno delle comunità australiane in conseguenza della sentenza emessa dall’Alta Corte è arrivato a 141.

La decisione dei giudici ha costretto il governo ad adottare provvedimenti affrettati e non del tutto efficaci per garantire un grado di protezione al pubblico, dal momento che parecchi dei richiedenti asilo rimessi in libertà presentano trascorsi penali macchiati da crimini gravi.

A ostacolare gli sforzi del governo volti a prendere il controllo della situazione ha contribuito il fatto che l’Alta Corte non ha ancora reso note le motivazioni della decisione, cosa che dovrebbe finalmente avvenire in giornata.

Nel frattempo, è stato confermato che al momento le autorità non sono a conoscenza di dove si trovi uno degli ex detenuti.

Due dei sei del gruppo per i quali era stata ordinata l’applicazione della cavigliera elettronica sono stati esentati dall’obbligo per ragioni complesse, sembra per esigenze mediche.

Il ministro per i Servizi governativi Bill Shorten ha affermato di avere “fiducia” nel fatto che la polizia riuscirà comunque a garantire la sicurezza della comunità.

Dopo che l’Alta Corte avrà reso pubbliche le motivazioni giudiziarie che hanno determinato la sentenza di liberazione dei richiedenti asilo, il governo disporrà di soli tre giorni di tempo per far approvare una eventuale risposta legislativa, prima che giovedì il Parlamento sospenda i lavori per la pausa natalizia.