ROMA - Già più volte sottoposta a intimidazioni di diverso tipo, ultima una minaccia del clan Casamonica riportata dal quotidiano Il Messaggero lo scorso novembre, il sindaco di Roma Virginia Raggi è sempre più nel mirino della criminalità organizzata romana per la sua decisa azione nel contrasto dell’attività mafiosa nelle periferie della Capitale.
È notizia di questi giorni che il servizio di scorta assegnato al sindaco, prima composto da un solo agente della polizia municipale, sia stato rafforzato e sia oggi costituito da due agenti armati della polizia di Stato. Inoltre, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha messo a disposizione del primo cittadino anche un’auto blindata.
Secondo fonti citate da diversi quotidiani, la massima allerta delle forze di sicurezza nei confronti del sindaco di Roma, già sottoposta a minacce di ritorsione da parte del clan Casamonica, contro la quale la Raggi ha scatenato una vera e propria battaglia da quando si è insediata in Campidoglio, sarebbero scaturite da alcune rivelazioni pervenute a un agente di pubblica sicurezza in merito a una riunione di esponenti della criminalità organizzata romana nella quale si sarebbe espressa la volontà di piazzare esplosivi per colpire il sindaco e il pm Mario Palazzi, che coordina le indagini sui clan capitolini, tra cui anche gli Spada di Ostia.
Sebbene l’informazione sia tutta da verificare, gli inquirenti si sono già mossi, portando a termine diverse perquisizioni in tutta la città e il servizio di sicurezza ha predisposto per Virginia Raggi, oltre alla scorta e all’auto blindata, anche operazioni di bonifica e controlli preventivi nei luoghi da lei frequentati. Una procedura che, a quanto si apprende, già in passato è stata adottata anche per la sua abitazione e il suo ufficio in Campidoglio.