LIMA - Dopo oltre 170 udienze del processo che ha catturato l’attenzione internazionale e un complesso procedimento di estradizione dagli Stati Uniti, lunedì l’ex presidente peruviano Alejandro Toledo Manrique è stato condannato a 20 anni e sei mesi di carcere per coinvolgimento in un caso di corruzione legato alla società di costruzioni brasiliana Odebrecht. 

Secondo l’accusa formulata dal procuratore anticorruzione José Domingo Pérez, l’ex presidente avrebbe richiesto 35 milioni di dollari in tangenti per favorire alla Odebrecht la vittoria della gara d’appalto per il progetto dell’autostrada Interoceanica, che collega il Brasile con il Perù, completata nel 2013. 

Il denaro, secondo la Procura, è stato incanalato attraverso Josef Maiman, un uomo d’affari israeliano ora deceduto, che era legato all’allora presidente. “Possiamo affermare, in vista della chiusura di questo processo, che Alejandro Toledo ha chiesto 35 milioni di dollari in cambio della vittoria di Odebrecht nel progetto Interoceanic e degli accordi raggiunti”, ha detto il rappresentante della Procura nel chiedere una condanna a 20 anni e sei mesi di carcere per Toledo, oltre a tre anni d’interdizione e al pagamento di una multa di 242 giorni. 

Il tribunale ha sottolineato che il procuratore José Domingo Pérez, ha dimostrato che Alejandro Toledo “ha colluso con privati”, e ha avuto “un’insolita interferenza per accelerare il processo di appalto” per le sezioni 2 e 3 dell’Autostrada Interoceanica Meridionale, un progetto stradale che collega Perù e Brasile. Inoltre, è emerso che “per ottenere il denaro della tangente ha convinto il suo amico Josef Maiman a fare da intermediario e a ricevere, attraverso le sue società, la tangente da Odebrecht”.  

La Procura sostiene che, oltre ai 35 milioni di dollari, Toledo ne avrebbe ricevuti altri 30 tra il 2006 e il 2011 grazie a uno schema di riciclaggio di denaro gestito dall’uomo d’affari israeliano Josef Maiman, morto nel 2021. “Alejandro Toledo è stato uno dei tanti politici profani che hanno ceduto alla frivolezza e alla corruzione. Ha avuto l’opportunità di essere il presidente del ritorno alla democrazia e ha preferito essere il presidente del ritorno alla cleptocrazia”, ha dichiarato l’analista politico Gonzalo Banda.  

Anche la moglie di Alejandro Toledo, l’ex first lady di origine ebraica Eliane Karp, deve rispondere alla giustizia peruviana. Dal 2017 le è stata applicata una custodia cautelare di 18 mesi e dal 2019 è stata richiesta una condanna a 16 anni e 8 mesi per il presunto reato di riciclaggio di denaro. Karp si trova in Israele dal maggio 2023, Paese con cui il Perù non ha un trattato di estradizione. 

La pena inflitta ad Alejandro Toledo, calcolata a partire dal 23 aprile 2023, terminerà il 22 ottobre 2043, quando avrà 97 anni. “Vi chiedo per favore di considerare nella decisione che prenderete, ho una situazione di salute molto complicata: ho il cancro, ho problemi cardiaci e tra pochi mesi avrò 80 anni”, ha chiesto l’ex presidente in uno dei suoi ultimi tentativi di convincere il tribunale.  

È stato inoltre stabilito che nel caso di Toledo non ci sarà una sospensione della pena perché il suo processo di estradizione ha causato un danno allo Stato peruviano. Dopo aver appreso la sentenza, l’uomo che un tempo rappresentava la speranza democratica ha incrociato le dita e si è incamminato lentamente verso la sua cella.