ROMA - Con la presentazione della piattaforma sindacale, si sono aperte a Roma le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale per gli addetti imbarcati su navi di cooperative di pesca per il triennio 2025-2028.
L’apertura di questo negoziato, rendono noto Fai, Flai e Uila Pesca, si svolge in un contesto difficile per il settore, in particolare “a causa di una politica europea che impone la riduzione del numero di giornate lavorative disponibili, senza prevedere alcuna tutela nei confronti dei lavoratori che perdono il posto di lavoro”.
In questo quadro, la sfida da affrontare per i sindacati è duplice: da un lato adoperarsi affinché cambi l’atteggiamento della nuova Commissione Europea, orientandosi verso una visione di sostenibilità della pesca che sia oltreché ambientale, anche economica e sociale, e dall’altro concentrarsi sulle istanze che vengono dai territori per trovare un punto di equilibrio tra la riduzione dello sforzo di pesca e lo sviluppo sostenibile del settore, garantendo i livelli occupazionali e la qualità del lavoro.
Fai-Flai-Uila Pesca mirano, con questo rinnovo, a rafforzare la bilateralità e lo sviluppo della contrattazione di secondo livello, a introdurre nuove misure di welfare, a favorire il ricambio generazionale e a migliorare i livelli retributivi.
In particolare, si richiede un incremento dello stipendio minimo garantito per il quadriennio 2025-2028 pari al 10%.