WASHINGTON D.C. – Il candidato al Pentagono di Donald Trump, la nomina più controversa del presidente eletto dopo il ritiro di Matt Gaetz dalla Giustizia, è stato sottoposto a un fuoco di fila di domande dalla Commissione del Senato che dovrà poi confermare la sua nomina.

Come previsto, i democratici hanno attaccato il veterano dell’Esercito, Pete Hegseth, sulle accuse di abusi sessuali, misoginia, omofobia ma soprattutto sulla sostanziale incapacità a guidare un ministero che supervisiona 3 milioni di persone e le forze armate più potenti del mondo. I repubblicani, invece, hanno difeso la nomina dell’ex anchor di Fox News come l’uomo giusto per imprimere un cambiamento a una macchina antiquata. “Voglio riportare l’etica del guerriero”, ha dichiarato Hegseth nelle sue dichiarazioni iniziali rivendicando di non avere “la stessa biografia dei segretari della difesa degli ultimi 30 anni”.

Dispiegato a Guantanamo, Iraq e Afghanistan, ha gestito due organizzazioni per veterani e poi ha co-condotto un popolare talk show sulla rete conservatrice per sette anni. Due matrimoni alle spalle, è attualmente sposato con Jennifer Rauchet, una produttrice televisiva con la quale ha avuto una figlia mentre stava ancora con la seconda moglie.

I democratici lo hanno torchiato sulla vita privata, ma soprattutto sull’accusa di aver abusato sessualmente di una donna nel 2017 alla quale poi ha fatto firmare un accordo di riservatezza.  “Sono accuse false e sono stato completamente prosciolto”, ha risposto più volte nel corso della testimonianza bollando gli attacchi nei suoi confronti come “una campagna dei media di sinistra per [distruggerlo] di cui è stato vittima anche Trump”.

In realtà, la Polizia ha deferito il suo caso all’ufficio del Procuratore che ha rifiutato di incriminarlo, quindi tecnicamente non è stato prosciolto.

Un altro dei punti deboli sui quali i democratici hanno puntato è stata la sua dipendenza dall’alcol e gli eccessi sul luogo di lavoro. “Non sono perfetto ma la mia redenzione è reale grazie a mia moglie e a Dio”, ha dichiarato il candidato, rifiutandosi tuttavia di dire se si dimetterà in caso dovesse ricadere nel vizio dell’alcol.

Quanto alle questioni più specifiche per un futuro capo del Pentagono, Hegseth ha affermato di essere “cristiano e sionista” e di sostenere “con forza lo Stato di Israele, la sua guerra esistenziale a Gaza e che distrugga e uccida fino all’ultimo membro di Hamas”. Ha sviato le domande sulla convenzione di Ginevra dopo che in passato ha sostenuto la tortura dei prigionieri.

“Quello che l’Esercito americano decide di fare non può essere deciso da organismi internazionali”, ha detto. E ha espresso la necessità di cambiare “le regole di ingaggio” dei soldati americani, definendole “restrittive”, senza tuttavia entrare nel dettaglio.