NEW ORLEANS - Il nuovo anno negli Usa comincia nel peggiore dei modi, con una strage di matrice terroristica con l’ombra dell’Isis.
Teatro dell’attentato è stato il famoso quartiere francese di New Orleans, la città del Carnevale e del jazz, tra Bourbon Street e Canal Street. Qui, poco dopo le tre di notte, un pick-up bianco è arrivato a tutta velocità, falciando il maggiore numero di persone che stavano ancora festeggiando il Capodanno, residenti ma anche ospiti stranieri.
Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, è di almeno 15 morti e 35 feriti, alcuni molto gravi. Deceduto anche l’assalitore che, finita la sua folle corsa, ha sparato dall’auto con un fucile d’assalto, prima di venire ucciso dagli agenti sul posto, due dei quali rimasti colpiti in modo non grave.
Il presidente americano Joe Biden ha confermato che Shamsud-Din Bahar Jabbar, il responsabile dell’attacco, sarebbe un cittadino americano.
Aveva prestato servizio nell’esercito Usa ed era stato nella riserva fino a qualche anno fa. Prima dell’attentato ha postato video sui social, in cui dichiarava la sua intenzione omicidiaria.
In una dichiarazione da Camp David, Biden ha aggiunto che l’autore della strage sarebbe stato ispirato dall’Isis e che gli investigatori continueranno a cercare qualsiasi connessione o complice.
Il presidente ha fatto anche sapere che le forze dell’ordine stanno indagando per capire se l’attacco a New Orleans possa essere in qualche modo collegato all’esplosione, avvenuta quasi in contemporanea, di un Tesla Cybertruck davanti al Trump Hotel a Las Vegas, che ha causato la morte di una persona.
L’ipotesi è stata rilanciata su X anche da Elon Musk, patron di Tesla e alleato del presidente eletto Donald Trump.
“Sia questo Cybertruck che il F-150 usato nell’attentato suicida a New Orleans sono stati noleggiati da Turo (una app per l’affitto di veicoli, ndrt). Forse sono collegati in qualche modo”, ha scritto il magnate sudafricano.
Il caso dell’esplosione davanti al Trump hotel è sotto inchiesta, per il momento, solo come possibile atto di terrorismo, e il collegamento con l’app Turo era stato rivelato dal New York Post. Tuttavia, lo stesso giornale precisa che gli investigatori insistono sul fatto che non ci siano per ora evidenze di un legame tra i due episodi.
L’ipotesi di possibili complici dell’attentatore di New Orleans è stata rilanciata a sua volta dalle immagini riprese da videocamere di sorveglianza nel quartiere francese della città, in cui si vedono tre uomini e una donna mentre piazzano uno dei vari ordigni esplosivi improvvisati, poi scoperti nel quartiere francese di New Orleans, analoghi a quelli ritrovati nel pick-up dell’autore della strage.
Le bombe rudimentali trovate nel pick-up erano nascoste all’interno di frigoriferi e cablate per la detonazione a distanza. Dentro il veicolo è stato rinvenuto anche un telecomando.
Sono tre i video registrati da Shamsud-Din Jabbar prima del suo attacco. La Cnn riporta che l’uomo potrebbe averli registrati proprio mentre guidava da casa sua in Texas verso la Louisiana.
L’uomo, in queste riprese, avrebbe fatto riferimento al suo divorzio e a come inizialmente avesse pianificato di riunire i suoi famigliari per una “festa” con l’intenzione di ucciderli, hanno detto due funzionari informati sulle registrazioni, ma aggiunge anche di aver cambiato i suoi piani e di essersi unito all’Isis. L’uomo ha fatto riferimento a diversi sogni che aveva fatto sul perché avrebbe dovuto unirsi al gruppo terroristico, secondo i funzionari.
Le forze dell’ordine hanno perquisito un appartamento in affitto su Airbnb a New Orleans che potrebbe essere stato la base per gli autori della fabbricazione degli ordigni, e la procuratrice generale della Louisiana, Liz Murrill, si è detta convinta di questa ipotesi.
La società per affitti brevi, al momento, non ha risposto a una richiesta di commento sulla vicenda.