MELBOURNE - Un ponte di solidarietà tra Italia e Australia: il 6 aprile 2009 è una data indelebile nella memoria collettiva italiana e degli italiani nel mondo.
Il devastante terremoto che colpì L’Aquila causò distruzione e perdite umane, ma, come spesso accade in eventi così tragici, anche in quella occasione prese il via una straordinaria gara di solidarietà.
Tra i protagonisti di questo slancio umanitario c’è stata la comunità italo-australiana, che ha offerto il proprio supporto alla città abruzzese e alla popolazione colpita dal sisma, a rappresentare una vicinanza di cuore che ha superato ogni distanza.
Era evidente il bisogno, sin dai primi giorni post terremoto, di fare tutto il possibile per far ripartire quei territori, un senso di rinascita fortemente percepito anche in Australia dove, grazie alla visione, alla volontà e all’impegno del fondatore del nostro gruppo editoriale, Ubaldo Larobina, immediatamente dopo il sisma si è attivata una imponente macchina della solidarietà.
Venne istituito un comitato nazionale che, con l’impegno di decine di persone in tutto il Paese, guidate da Ubaldo Larobina, ha attivato l’intera comunità italo-australiana, e i governi australiani, federale e statali, per arrivare a un risultato importante.
Furono centinaia di migliaia gli italiani d’Australia che risposero con entusiasmo all’appello con piccole e grandi donazioni destinate all’Abruzzo Earthquake Appeal Fund, fondi custoditi e ‘protetti’ per tutti questi anni, grazie al coinvolgimento diretto dell’organizzazione ‘non profit’ di assistenza agli anziani, la Scalabrini Village, con sede a Sydney.
A quasi 16 anni di distanza da quel tragico evento, il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, ha deciso di venire in Australia, accompagnato da una delegazione del Comune e dal vicepresidente e dal segretario generale della Fondazione Carispaq, Pierluigi Panunzi e David Iagnemma, per ringraziare personalmente tutti coloro che hanno contribuito a un ulteriore passo verso la rinascita della città.
Nel corso di un’intervista esclusiva su Il Globo TV, la storia di solidarietà e resilienza è stata raccontata attraverso le parole del primo cittadino del capoluogo abruzzese e gli interventi di Dario Nelli, direttore responsabile de Il Globo e La Fiamma e membro del comitato che, in quei giorni, ha coordinato la raccolta fondi.
“Questa è probabilmente la raccolta fondi privata più importante che abbia riguardato L’Aquila e l’intero cratere sismico del 2009”, ha ricordato il sindaco Biondi, pensando anche ai momenti in cui, proprio nel 2009, da primo cittadino di Villa Sant’Angelo, un piccolo Comune a una ventina di chilometri da L’Aquila, fu testimone della straordinaria gara di supporto e aiuti che si era attivata a livello internazionale.
“Questo viaggio in Australia - ha sottolineato Biondi - nasce dalla consapevolezza, intanto, che non fosse giusto abusare della pazienza delle tantissime persone che hanno donato, anche perché, come avete detto anche voi, si è trattato di uno sforzo collettivo diffuso quindi era giusto che chi abbia donato poco o tanto sentisse dal sottoscritto dove andranno a finire quei fondi e in che tempi verranno spesi”.
Oltre a volere ringraziare in prima persona, cogliendo l’opportunità della piattaforma informativa de Il Globo TV e di Rete Italia, tutti gli italiani d’Australia, il sindaco Biondi ha inteso anche raccontare, nel dettaglio, il motivo del cambio di destinazione dei fondi raccolti.
“Abbiamo voluto anche segnare un principio. Inizialmente queste risorse erano dedicate a un progetto che però era molto più ampio e quindi c’era il rischio – sottolineo solo il rischio – che lo sforzo fatto dalla comunità degli italiani in Australia, unitamente al governo australiano, si andasse a perdere nell’ambito di un’area urbana molto più ampia e complessa. (I fondi erano stati destinati, inizialmente, al finanziamento della costruzione del Nuovo Teatro d’Abruzzo, da realizzare all’interno del Parco urbano di Piazza d’Armi, ndr.) Invece il recupero della Torre Civica - ha precisato Biondi - conferisce una sorta di esclusività, nel senso che la Torre verrà recuperata soltanto con le risorse di questo vostro appello, e magari, se ci sarà bisogno, anche con un aiuto da parte della Fondazione Carispaq”.
Un monumento importante della città quello a cui sono destinati i fondi: “Parliamo del luogo in cui per secoli è stata custodita la bolla del perdono emanata da papa Celestino V a seguito della sua incoronazione a papa avvenuta proprio a L’Aquila nel 1294”, ha sottolineato con una punta d’orgoglio il sindaco Biondi.
Nel merito di quanto accaduto dalla conclusione dell’appello fino al protocollo di intesa sottoscritto nel dicembre 2023, di cui abbiamo dato adeguatamente conto in precedenti edizioni, il direttore Nelli ha ripercorso i tratti salienti di questa lunga vicenda, mettendo in risalto il ruolo della Fondazione Carispaq.
Una Fondazione che, come ha precisato lo stesso sindaco Biondi, “ha accompagnato la città de L’Aquila dalla sua nascita ormai avvenuta più di trent’anni fa”.
“Soprattutto nel post sisma alla Fondazione si deve il recupero di tanti spazi urbani, tra cui, solo per citarne alcuni, il Parco del Sole e il Parco del Castello, due polmoni verdi della città. Proprio la Fondazione ha assunto un ruolo fondamentale e si è fatta parte attiva nell’individuare le modalità per depositare queste risorse”.
Il direttore Nelli ha anche ricordato che, proprio al fine di rendere tutto estremamente efficace e, soprattutto, trasparente, è stato istituito un comitato di garanzia, formato da personalità di primo piano ed estremamente qualificate, tra cui il rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, professore Edoardo Alesse.
“L’Aquila - ha detto il sindaco Biondi - deve tracciare una nuova linea di condotta: ogni centesimo raccolto deve essere destinato in un servizio alla comunità, sia esso di natura formale o sia esso in maniera figurativa, come il recupero di bene che è della comunità anzi, in questo caso, l’emblema del Palazzo di Città, il luogo principe dove si esercita la sovranità dei cittadini”.
Una visita istituzionale per ringraziare l’impegno e l’amore della comunità degli italiani in Australia nel supportare il capoluogo abruzzese ma, come detto, anche un’occasione per dare segnali concreti: “Entro 60 giorni avremo il progetto esecutivo che definirà esattamente i tempi e le modalità di realizzazione. Poiché si tratta di un lavoro che verrà affidato, nel pieno rispetto di tutte le regole, a operatori qualificati e probabilmente del territorio, sgomberando il campo da quello che pure accade talvolta negli appalti pubblici, le riserve e le lungaggini, le ditte che iniziano e si fermano, sono fiducioso che entro l’estate del 2027 si possa salutare l’avvenuta riconsegna della Torre Civica alla città”.