PECHINO – Il Pil cinese registra nel primo trimestre un rialzo del 5,3%, più del 4,8-5% atteso dagli analisti. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, il rialzo su base congiunturale è dell’1,6% contro l’1,4% stimato alla vigilia.
L’economia cinese “ha iniziato bene l’anno con fattori positivi in evidenza, ponendo solide basi per il raggiungimento degli obiettivi annuali di sviluppo”, ha affermato il vicecapo dell’Ufficio nazionale di statistica Sheng Laiyun, parlando in conferenza stampa del target governativo ufficiale di “circa il 5%” annunciato a marzo.
Guardando al futuro, “la Cina coltiverà e svilupperà in modo attivo le nuove forze produttive di qualità, rafforzerà l’attuazione delle politiche macro e continuerà a perseguire con efficacia una crescita economica di alta qualità e ad aumentare adeguatamente la produzione economica”, ha aggiunto Sheng.
La crescita economica della Cina ha superato le aspettative nel primo trimestre, con la produzione industriale che ha guidato l’espansione e ha anche rafforzato le aspettative che il governo possa centrare i suoi obiettivi annuali. Il Pil a +5,3% è appena sopra il tasso di crescita del 5,2% dell’ultimo trimestre 2023, a dispetto della crisi del settore immobiliare e dello stallo dei consumi. Tuttavia, si tratta sempre di un tasso tra i più bassi registrati in Cina dal 1990, al netto degli anni della pandemia. Nel periodo gennaio-marzo 2024, il Pil ha raggiunto i 29.600 miliardi di yuan (circa 4.100 miliardi di dollari),
L’agenzia di rating Fitch ha deciso di tagliare a marzo a ‘negativo’ l’outlook sulle prospettive del credito sovrano del Dragone, segnalando i “crescenti rischi per le finanze pubbliche” di fronte a “prospettive economiche più incerte”. La crescita, in particolare, è soprattutto frenata dalla debole fiducia delle famiglie e delle imprese nel contesto di un’economia incerta che sta colpendo i consumi.
Alcuni settori, tuttavia, stanno andando bene: ad esempio, la produzione di auto è salita del 6,5% a 2,79 milioni di veicoli, con 880mila di auto elettriche (+33%).
Male, invece, il real estate: gli investimenti per lo sviluppo di progetti immobiliari sono crollati del 9,5% nel trimestre (a 2.200 miliardi di yuan), mentre le vendite di case totali sono crollate del 27,6%, a 2.130 miliardi di yuan.
Quasi contemporaneamente, il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha pubblicato il suo rapporto annuale sull’andamento dell’economia globale, che ha rivisto al rialzo le stime di crescita della Russia. Il Pil russo nel 2024 è atteso crescere del 3,2%, ovvero 0,6 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di gennaio. Per il 2025 il Fondo stima una crescita dell’1,8% (+0,7 punti percentuali).
Il Fondo monetario internazionale ha confermato la previsione di crescita del Pil dello 0,7% su quest’anno per l’Italia, in rallentamento dopo il più 0,9% del 2023, mentre ha rivisto al ribasso per 0,4 punti percentuali la stima di crescita sul 2025, ora a sua volta indicata a più 0,7%.
Con un +0,7% nel 2025 l’Italia è fanalino di coda del G7 in termini di crescita. Le stime del Fondo indicano infatti un +1,3% per la Germania, un +1,4% per la Francia, un +1,0% per il Giappone, un +1,5% per il Regno Unito, un +2,3% per il Canada e un +1,9% per gli Stati Uniti.
L’Italia, secondo queste stime, risulterebbe il Paese con il minor tasso di crescita economica tra le grandi economie dell’area euro nel 2025, mentre quest’anno il livello più basso sarebbe lo 0,2% della Germania, peraltro dopo una recessione dello 0,3% nel 2023. Sempre per l’Italia il Fmi prevede una inflazione che quest’anno sarà drasticamente ridimensionata, all’1,7% dopo il 5,9% del 2023, mentre nel 2025 dovrebbe leggermente risalire al 2%.