KIEV - Come anticipato dalla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di armi all’Ucraina da 500 milioni di dollari. Le forniture comprendono munizioni per lanciarazzi di precisione Himars, munizioni per artiglieria, droni, veicoli blindati e attrezzature per la protezione da attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari, insieme ad altre attrezzature, si legge in una nota del Dipartimento di Stato americano. 

Quest’ultima tranche di aiuti segue un pacchetto da 988 milioni di dollari e un altro da 725 milioni di dollari, entrambi annunciati all’inizio di questo mese. L’amministrazione uscente di Joe Biden sta lavorando per fornire quanti più aiuti possibili all’Ucraina prima dell’insediamento del presidente eletto Donald Trump. 

La missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, occupata dai russi, continuerà il suo lavoro nonostante un attacco di droni a un veicolo dell’Aiea, che mirava presumibilmente a intimidire gli osservatori della missione. Lo ha affermato il direttore generale della stessa agenzia, Rafael Mariano Grossi. 

“L’Aiea rimane impegnata a mantenere una presenza presso la centrale di Zaporizhzhia per aiutare a prevenire un incidente nucleare durante il conflitto militare, nonostante l’attacco di droni a uno dei suoi blindati durante una rotazione regolare di team Aiea di stanza nel sito”, ha dichiarato Grossi in un comunicato. 

I media ucraini hanno riportato che il 10 dicembre un drone russo ha attaccato un veicolo della missione Aiea, diretto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Nessuno è rimasto ferito. “Chiunque abbia fatto questo sapeva esattamente cosa stesse facendo. È stato il nostro veicolo a essere colpito. C’era una chiara intenzione di intimidirci. Ma non ci faremo intimidire da questo attacco sfacciato e deplorevole. Resteremo finché sarà necessario e continueremo il nostro indispensabile lavoro”, ha aggiunto Grossi.  

Il ministero dell’Energia ucraino, intanto, ha reso noto che le infrastrutture energetiche ucraine sono state oggetto questa mattina di un “massiccio” attacco da parte delle forze russe. “Il nemico continua a terrorizzare. Ancora una volta, il settore energetico in tutta l’Ucraina è l’obiettivo di un massiccio attacco”, si legge in un comunicato.  

Il Cremlino ha affermato che la posizione di Trump contro il lancio di missili americani in Russia da parte delle forze ucraine “coincide completamente con la posizione” di Mosca, ma ha anche aggiunto che al momento non è possibile sapere se il prossimo presidente americano annullerà il permesso a Kiev di colpire in Russia con missili a lungo raggio forniti dagli Usa: lo riportano le agenzie di stampa russe Interfax e Tass. 

“L’affermazione coincide completamente con la nostra posizione, cioè in questo caso abbiamo la stessa visione delle ragioni dell’escalation e, ovviamente, questo ci piace, è ovvio che Trump capisce cosa sta esattamente aggravando la situazione del conflitto”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo Interfax.  

Peskov ha però anche dichiarato che “non vale la pena andare avanti e cercare di prevedere” quali saranno le azioni della nuova amministrazione americana. “Il tempo lo dirà, aspetteremo fino al momento in cui il presidente eletto prenderà posto nello Studio Ovale”, ha detto ancora Peskov. 

Le forze russe hanno lanciato quasi 200 droni e 93 missili, incluso almeno uno nordcoreano, contro l’Ucraina: lo ha reso noto su Telegram il presidente Volodymyr Zelensky, aggiungendo che le difese aeree del Paese hanno abbattuto 81 missili. “Si tratta di uno dei più grandi attacchi contro il nostro settore energetico”, ha sottolineato Zelensky.  

“Un altro attacco missilistico russo contro l’Ucraina. Missili da crociera e missili balistici. Secondo i rapporti preliminari, ci sono stati 93 missili. In particolare, c’era almeno un missile nordcoreano. Siamo riusciti ad abbattere 81 missili, tra cui 11 missili da crociera abbattuti dai nostri F-16. I russi hanno anche utilizzato quasi 200 droni in questo attacco. Si tratta di uno dei più grandi attacchi contro il nostro settore energetico”: si legge nel messaggio del presidente ucraino su Telegram. 

“Questo è il piano ‘pacifico’ di Putin per distruggere tutto. È così che vuole i ‘negoziati’: terrorizzando milioni di persone. E non è limitato né nella gittata né nell’acquisto dei componenti necessari per la produzione dei missili. Il petrolio dà a Putin abbastanza soldi per credere nell’impunità. Abbiamo bisogno di una reazione forte da parte del mondo: una reazione massiccia a un attacco massiccio. Questo è l’unico modo per fermare il terrore”, prosegue Zelensky. 

“Se i leader hanno paura di reagire o si abituano al terrore, Putin lo vede come un permesso di continuare. Abbiamo bisogno dei (missili, ndr) ‘Patriot’ per abbattere questi missili e dimostrare che il terrore non raggiungerà il suo obiettivo. Le sanzioni contro la Russia per la guerra devono essere rafforzate per avere un impatto reale sulla produzione missilistica russa. Le chiacchiere di Putin non lo fermeranno, abbiamo bisogno di una forza che porti alla pace. Una forza che non abbia paura della sua capacità di fermare il male. Il mondo può fermare questa follia e per farlo, prima di tutto, è necessario fermare la follia di Mosca, che da oltre 20 anni dà ordini al terrore. Abbiamo bisogno di forza. L’Ucraina è grata a tutti coloro che la aiutano”, ha concluso il leader ucraino.