La televisione la gente se la va a cercare a qualsiasi ora: basta che sia fatta bene. È poco curata. La qualità è scadente. Funziona di più mettere 10 persone dentro una casa davanti a 20 telecamere fisse e vedere cosa succede. Oppure fare esplodere la quizzomania, quattro domande idiote che fanno sentire intelligenti le persone a casa. La televisione è come una spugna: raccoglie tutto ciò che c’è sul pavimento e quando vai a spremerla esce fuori il succo della società”.
Auguri a Pippo Baudo il “re dei presentatori” monumento della televisione che ha compiuto 86 anni. Pochi mesi fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricevuto al Quirinale per consegnargli l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
“Un Incontro - ha spiegato quel giorno Baudo - caloroso e informale - che mi ha riempito di orgoglio, perché non me l’aspettavo. Ma ancora di più perché a consegnarmi questo riconoscimento è stato Mattarella che ha saputo starci vicino nei momenti più difficoltosi e drammatici, i cittadini lo sanno ed è amato da tutti”.
La frase distintiva di Pippo Baudo è “l’ho inventato io”. Ha un fiuto unico, ha scoperto talenti come Heather Parisi, Lorella Cuccarini e lanciato Beppe Grillo in Rai, detiene un record storico: ha condotto 13 Festival di Sanremo. Non è tutto: ha rischiato anche una crisi internazionale con l’Iran durante il “Fantastico 7” da lui condotto a causa di uno sketch del trio Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Anna Marchesini sull’Ayatollah Khomeini.
Oltre 150 programmi, diversi film e anche brani musicali scritti pure per altri artisti: “Pippo nazionale”, così come viene chiamato dai suoi colleghi e dal pubblico, ha superato i sessant’anni di carriera e ha coinvolto nei suoi show diverse generazioni. “Svolgevamo un autentico ruolo sociale, la Rai contribuì ad unificare l’Italia più che le autostrade”.
Nato a Militello (Catania) il 7 giugno 1936, si laurea in giurisprudenza ma, innamorato del mondo dello spettacolo, si sposta presto a Roma per inseguire il sogno del piccolo schermo.
Baudo è il presentatore che ha fatto la storia della televisione italiana. Il suo esordio in televisione arriva negli anni Sessanta e nella sua carriera presenta programmi di grande successo, tra cui “Settevoci”, “Fantastico”, “Canzonissima”, “Novecento”, “Domenica In” ed è il conduttore record, come detto, della kermesse canora sanremese: ha guidato 13 edizioni tra il 1968 e il 2008. E’ tra i principali conduttori della storia della Rai, lavora anche in Mediaset e, nonostante una carriera nazionale, non dimentica mai la sua Sicilia, dove ha mosso i primi passi sul palcoscenico e che descrive come una terra dalla “bellezza infinita, unica al mondo”. “La Sicilia ha bisogno di una rivoluzione culturale. Ha professionisti di altissimo livello, docenti, medici e architetti, ma non si sporcano le mani facendo politica e l’hanno delegata a questi politici di professione.”
Nella sua storia c’è anche il teatro. Una carriera vissuta senza sosta. Nel 1991 subì un attentato dinamitardo alla sua casa di Santa Tecla in Sicilia per essersi scagliato contro la mafia durante una commemorazione del giudice Rocco Chinnici. Sulla scena appare in diversi spettacoli ed è stato anche direttore artistico e presidente del Teatro Stabile di Catania. La sua fama, nazionale e non solo, però, resta legata al piccolo schermo.
Con “Settevoci” la sua carriera prende il volo. Presto, dopo gli esordi, Baudo e la televisione diventano una cosa sola. Talent scout d’eccezione ha portato alla ribalta tra i tanti Al Bano, Gigi D’Alessio, Alessandra Martinez, Tosca D’Aquino, Grillo, Solenghi, Eros Ramazzotti, Barbara D’Urso, Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Anna Tatangelo. Intanto nella tv baudiana non c’è solo lo spettacolo “puro”, il varietà, il “sabato sera” targato Rai, le due “Canzonissima”, le numerose lotterie Italia, i Festival di Sanremo, le “serate d’onore” da Montecatini Terme, i tanti game show condotti su Rai1, Rai3 e le centinaia di domeniche pomeriggio dell’ammiraglia del servizio pubblico che portano la sua firma.
Baudo ha attraversato nei suoi programmi i temi difficili della storia contemporanea e della cultura, dando spazio a libri, spettacoli teatrali, film d’autore, e conducendo interviste a scrittori, registi, attori (come Alberto Moravia, Oriana Fallaci, Alberto Arbasino, Indro Montanelli). Tra gli aneddoti ricordati da Pippo negli anni, “quando Roberto Benigni mi toccò nel suo monologo le parti intime a Sanremo. Un parlamentare fece un’interrogazione dicendo che quella era stata violenza sessuale...”.