CASTELLAMARE DI STABIA (Napoli) - C’è anche il grand hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, noto come il “castello delle cerimonie”, tra gli esercizi commerciali presi di mira dal nuovo clan del rione stabiese Moscarella, decapitato e dimezzato dalla polizia e dalla Dda del capoluogo regionale campano con 11 misure cautelari. Il nome dell’imponente struttura ricettiva, conosciuta dal pubblico televisivo per le nozze sfarzose e lo scorso febbraio confiscata in via definitiva, spicca nella lunga lista delle vittime del gruppo criminale: ai presunti affiliati, già finiti in altre indagini, per la prima volta viene contestata l’associazione mafiosa.
Accanto a questo reato ci sono, a vario titolo, anche lo spaccio di stupefacenti, l’ampia dotazione di armi e l’estorsione. Il blitz ha decapitato il clan guidato dalla famiglia Onorato e dimezzato la sua compagine. Come detto, sono 11 le misure cautelari del gip napoletano notificate anche a diversi componenti della famiglia Onorato, come l’aspirante boss Michele, che, telefonicamente, impartiva gli ordini dal carcere di Frosinone. In carcere anche due suoi figli, la moglie (che gestiva la cassa del clan) e i suoi luogotenenti.
Al “castello delle cerimonie” il clan ha chiesto 5.000 euro e dalle indagini emerge il coinvolgimento di uno dei componenti della famiglia fondatrice, i Polese. Si tratta di Sabato Polese, 75 anni, fratello del defunto Antonio, patron della Sonrisa, diventato famoso nel 2014 quando è andato in onda per la prima volta il docu-reality show “Il boss delle cerimonie”.
Secondo gli inquirenti Sabato Polese avrebbe incontrato in un bar di Sant’Antonio Abate una persona a cui avrebbe rivelato che la polizia era andata alla Sonrisa per acquisire le immagini dei sistemi di video sorveglianza. Il video immortala uno degli esattori mentre intascava il pizzo. Per questa vicenda a Sabato Polese viene contestato il favoreggiamento aggravato: in sostanza avrebbe informato il clan che c’era un’inchiesta in corso e al 75enne le forze dell’ordine hanno notificato un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.