ROMA - I deputati del Pd Fabio Porta e Christian Di Sanzo hanno presentato il 27 novembre un’interrogazione ai ministri degli Esteri e dell’Interno per affrontare problemi urgenti che interessano molte circoscrizioni consolari, in particolare del Sudamerica, ma non solo.
Le questioni considerate sono attinenti agli interessi di tutti i discendenti di italiani nel mondo, come prova la firma di Di Sanzio, che rappresenta gli italiani residenti nella circoscrizione dell’America Settentrionale e Centrale.
L’interrogazione fa riferimento a due situazioni distinte. Una è pertinente agli atti di nascita del Brasile, dove era abituale che la registrazione delle nascite fosse effettuata da terzi (“terzo dichiarante”) – come parenti, conoscenti o datori di lavoro – senza specificare le ragioni dell’assenza del padre.
“Questa consuetudine, finora accettata, è ora messa in discussione, generando confusione e incertezza tra i richiedenti, che temono di perdere anni di attesa e i costi sostenuti”, viene spiegato nel documento consegnato al ministero.
L’altra riguarda invece la circolare n. 43347 del 3 ottobre 2024, emanata dal ministero dell’Interno italiano. Secondo questa nuova interpretazione della legge, in caso di perdita della cittadinanza italiana da parte di un genitore a seguito dell’acquisizione volontaria di una cittadinanza straniera, la trasmissione della cittadinanza ai figli minori (“figli di naturalizzati”) viene considerata interrotta.
In dialogo con Il Globo, Fabio Porta, rappresentante degli italiani all'estero per la Circoscrizione America Meridionale, ha recentemente espresso preoccupazione per le nuove regole che sembrano complicare l’accesso alla cittadinanza per i connazionali all’estero.
Porta ha espresso contrarietà al fatto che l’introduzione di queste modifiche non avvenga tramite leggi parlamentari, ma piuttosto attraverso decreti e strumenti amministrativi che non hanno la stessa forza vincolante delle leggi.
“Le leggi si fanno in Parlamento, non con circolari”, ha dichiarato, evidenziando il suo disappunto per un approccio che definisce “antipatico” da parte delle autorità.
Secondo il deputato, queste modifiche retroattive complicano ulteriormente la vita dei cittadini e dei funzionari consolari, che si trovano a dover applicare regole incerte e confuse.
Porta ha quindi ribadito l’importanza di una gestione chiara e graduale delle norme, chiedendo che siano evitati interventi su materie che dovrebbero essere disciplinate dal Parlamento. “Chiediamo buon senso per le persone”, ha detto, sottolineando la necessità di risposte tempestive e precise dal governo e dal ministero degli Esteri.
In particolare, ha fatto notare che l’introduzione di norme non chiare sta causando disorientamento tra gli ufficiali consolari, che si trovano a dover interpretare situazioni diverse, a seconda delle sensibilità dei singoli consoli.
“Queste normative, invece di agevolare il lavoro dei funzionari pubblici, lo complicano, allungando i tempi d’attesa per le pratiche e i costi per gli uffici statali”, ha dichiarato il deputato, sottolineando come queste nuove normative, anziché semplificare le procedure, stiano creando maggiore incertezza e difficoltà.
Sebbene Porta speri che entro la fine dell’anno possa arrivare una risposta dal Ministero, è anche consapevole che, al momento, la priorità del governo è la legge di bilancio. Proprio su questa legge, Porta ha dichiarato che la norma introdotta riguardo al contributo unificato per la cittadinanza ottenuta per via giudiziaria rappresenta una misura punitiva nei confronti dei connazionali all’estero, in quanto aumenta i costi per chi non può permettersi di attendere i lunghi tempi consolari.
A tal proposito, il deputato ha proposto un emendamento per eliminare questo aumento, sottolineando che la prossima settimana si voteranno gli emendamenti alla legge di bilancio in Parlamento. “Speriamo che anche i partiti di opposizione e quelli di governo si rendano conto dell’importanza di modificare questa norma”, ha aggiunto Porta.
“Sono stati presentati emendamenti simili anche dai colleghi degli altri partiti, Italia Viva e del Maie”, evidenzia Porta, che ha quindi ribadito l’importanza di un’azione coordinata tra i vari gruppi parlamentari, per evitare che il governo si imponga con la propria maggioranza senza aprire la porta alle modifiche.
Le votazioni sulla legge di bilancio, in particolare sugli emendamenti, si svolgeranno nella discussione alla Camera dei Deputati, mentre probabilmente il Senato sarà chiamato a esprimere un voto di fiducia.
Tutte le decisioni cruciali, quindi, si prenderanno nei prossimi dieci giorni, durante le sessioni parlamentari alla Camera.
A Montecitorio, anche molti deputati della Lega e di Forza Italia condividono la preoccupazione per gli effetti negativi di queste novità, ritenute ingiuste. E questo, oltre al voto dell’opposizione, dà speranza ai rappresentanti delle circoscrizioni al di fuori dal territorio italiano. “Ma il rischio è che anche i deputati che si sono mostrati sensibili agli interessi dei connazionali all’estero, poi votino secondo la disciplina di partito”, teme Porta.