MELBOURNE – Il presunto pedofilo, già incriminato di 70 capi d’imputazione di abusi sessuali nei confronti di minori, potrebbe essere accusato di altri reati.

Martedì scorso Joshua Dale Brown, 26 anni, è comparso in tribunale, per rispondere alle accuse di abusi sessuali nei confronti di otto bambini, mentre lavorava al centro di assistenza all’infanzia Garden Early Learning, a Point Cook, nella zona occidentale di Melbourne.

L’avvocato Rishi Nathwani, che rappresenta Brown, ha detto che le accuse nei confronti del suo assistito sono “in continuo mutamento”.

“Le informazioni sono di nuove incriminazioni”, ha dichiarato Nathwani, chiedendo al magistrato di non rilasciare alla stampa i verbali d’accusa per evitare ostruzioni o pregiudizi nell’amministrazione della giustizia.

La magistrata Donna Bakos ha respinto la richiesta: “Non sono preparata a porre restrizioni di accesso alle informazioni – ha detto -. Queste sono le accuse davanti alla Corte”.

Brown doveva tornare in tribunale a settembre, ma durante la breve udienza di martedì scorso la data della prossima udienza è stata fatta slittare a febbraio del prossimo anno.

Da quanto emerso Brown ha lavorato in 24 centri di assistenza all’infanzia e le accuse nei suoi confronti hanno spinto le autorità sanitarie a sollecitare che 2.000 bambini vengano sottoposti ad analisi per le malattie veneree a titolo precauzionale.

La polizia ha arrestato Brown a seguito di indagini su un altro uomo, Michael Simon Wilson, per presunti abusi sessuali su un adolescente a Hoppers Crossing, sempre nella zona occidentale di Melbourne. Gli inquirenti sostengono che i due avevano avuto contatti. Wilson doveva tornare in tribunale a settembre, ma l’udienza è ora slittata a novembre.