TORINO - Sembra essere in dirittura d’arrivo l’accordo proposto dall’azienda automobilistica italo-americana Fca a quella francese Renault dopo il via libera arrivato da Parigi all’inizio della scorsa settimana. Quando sarà completata la fusione, darà vita al terzo gruppo automobilistico più grande al mondo, in grado di immettere sul mercato circa 9 milioni di autoveicoli. Secondo i dati del 2018 infatti il gruppo Renault, che comprende anche Dacia, Lada, Renault Samsung Motors, Alpine e la cinese Jinbei & Huansong, ha venduto oltre 3,8 milioni di veicoli, mentre Fca con i marchi Jeep, Dodge, Ram, Chrysler, Alfa Romeo Fiat (con Fiat Professional), Maserati Lancia, Abarth ha prodotto a livello globale oltre 4,8 milioni di autovetture. Con questi numeri la nuova società, che avrà quote ripartite al 50% tra le due case, salirà al quarto posto nel mercato Usa, al secondo in quello europeo e al primo posto in America Latina. Per quanto riguarda invece gli assetti azionari della nuova Fca-Renault, il più grande sarà Exor, la holding del gruppo Agnelli, con circa il 13% del capitale, seguita dagli azionisti della Renault, tra cui il governo francese e i giapponesi di Nissan, con circa il 7% ciascuno. I fondi nel capitale dei costruttori si diluirebbero tra il 3% e il 2%, mentre ai tedeschi di Daimler rimarrebbe l’1%. È ancora incerto al momento se nell’accordo si inserirà anche Nissan, l’altro partner internazionale di Renault, ma il capo della Fca, Mike Manley, ha detto di ritenere “che i benefici dell’operazione si estenderanno anche ai partner di Alliance, Mitsubishi e Nissan”. “[È] un’opportunità, ma voglio valutarla più da vicino dal punto di vista di Nissan”, ha affermato  l’amministratore delegato della casa giapponese, Hiroto Saikawa, che negli scorsi giorni ha avuto un incontro a Tokyo con il suo collega francese Jean-Dominique Senard.