MONTEVIDEO - Nel dicembre del 1923, a bordo del piroscafo Castelverde, un numeroso gruppo di famiglie partirono da Fogliano, Redipuglia e Polazzo diretti in Sudamerica, in Uruguay. Quasi cent'anni dopo, all'Istituto Italiano di Cultura, è stato presentato il libro "Inmigración Giuliana-Bisiaca en Uruguay. 100 años de historia" (L'immigrazione Giuliana-Bisiaca in Uruguay. 100 anni di storia) a carico della direttrice del Circolo Giuliano-Bisiaco de Canelones, Marcela Furlan. Circa 10 gruppi familiari, hanno raccontato le storie dell'esodo forzato dei propri antenati, avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale, che dal Friuli-Venezia Giulia sono partiti per stabilirsi nella città di Progreso (Canelones).  

L'incontro si è svolto nella Sala dell'Istituto, dov'era anche possibile acquistare una copia del libro, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione FUPIER il cui obiettivo, dalla sua fondazione nel 2016, è la conoscenza e l’investigazione delle malattie rare nei bambini, bambine e adolescenti uruguaiani. La fondazione concentra tutti i suoi sforzi nella promozione di progetti d'investigazione scientifica per la ricerca di trattamenti o cure per malattie rare e attualmente incurabili e altamente invalidanti. 

Durante la presentazione, davanti a un pubblico numeroso, che ha contato anche con uno spettacolo musicale con un piccolo repertorio di canzoni tipiche italiane, si sono alternate diverse autorità che hanno ringraziato e si sono congratulati per il libro, tra cui la presidente della Fondazione FUPIER, Iliara Borges, Franco Miniussi, che è stato vicepresidente e presidente dell'Associazione Giuliani nel Mondo, che anche se non presenti hanno inviato dei video saluti; e Dario Locchi, presidente onorario del Circolo Giuliano di Montevideo. 

In occasione della ricorrenza, anche il sindaco di Fogliano Redipuglia, Cristiana Pisano ha inviato alcune parole scritte: "Questo Centenario che ci unisce ricorda sia la partenza di alcune famiglie da Fogliano sia l'arrivo e l'inizio di una nuova vita in terra sudamericana. Nel 1923 le famiglie partirono per garantirsi un futuro migliore in un momento storico di grave incertezza economica, sociale e politica. E nella nuova terra che li accolse, l'Uruguay seppero farsi strada con tenacia e determinazione, conservando con orgoglio le loro radici giuliane e bisiache. È proprio grazie a queste radici che noi siamo voi e voi siete noi".   

"Ogni famiglia presente oggi ha scritto la propria storia e per questo motivo riceverà questo libro dove, in ogni pagina, è custodita la parte più sacra dei vostri antenati", così si è conclusa la presentazione, con la consegna di una copia del libro ai rappresentanti delle famiglie che hanno prestato le proprie memorie e le storie dei loro antenati, dando vita a questo progetto.