ADELAIDE – Giovedì 28 luglio, la divisione di ALTO (Australian Italian Leaders of Tomorrow) del South Australia ha organizzato il primo evento dell’anno presso la Lynch Meyer Lawyers in Flinders Street. Una cinquantina i partecipanti, un numero in costante e rapido aumento per un evento di networking durante un cocktail all’italiana, a cura di Azzurri Continental. La parte ufficiale è stata officiata da Matthew Amato, uno dei quattro membri del comitato, assieme a Ivan Vantagiato, Julian Amato e Gemma Borrello. Durante il suo discorso di benvenuto, Matthew ha ribadito l’intento dell’associazione, ovvero farla diventare “una colonna portante per i giovani professionisti della comunità italiana”. Ha poi confermato che il gruppo si sta arricchendo sempre più di giovani con tanta voglia di dare il proprio contributo e che sono appassionati della loro cultura e origine italiane, con l’intento di rinforzarne l’identità.

ALTO è un’organizzazone senza scopo di lucro, volta quindi a promuovere le attività di giovani professionisti e imprenditori italiani o di origine italiana, orgogliosi delle proprie radici, apprezzandone lo sport, la lingua, le arti, il cibo e il senso di comunità. Inoltre, ALTO si propone di dare supporto ai giovani di orgine italiana, qualunque sia il loro ambito professionale, soprattutto in considerazione del fatto che, come è naturale che sia, ha specificato Matthew Amato, con l’aumento della diversità multiculturale nello Stato, la comunità italiana sta occupando una presenza più diluita all’interno della popolazione generale: “[Per questo e ora più che mai è importante] sostenerci l’un l’altro in un ambiente collaborativo e supportivo”, ha concluso Matthew, nella consapevolezza che l’identità del South Australia sia stata forgiata anche grazie al contributo dei nonni, dei bisnonni e dei genitori dei giovani soci dell’associazione. Matthew ha ringraziato i numerosi sponsor, in particolare Lynch Meyer Lawyers, che ha messo a disposizione i locali per l’evento, ma anche Ord Minnet Limited, Azzurri Continental, Pietro Wines e BodyFit Kent Town. 

Infine, Sonia Bolzon e Vincent Tarzia hanno condiviso con i presenti le loro storie, soprattutto rispetto all’influenza delle loro origini italiane, illustrando i propri successi, sia di vita sia nelle rispettive professioni. Sonia Bolzon ha parlato per prima: è socia della Lynch Meyer Lawyers dal 1995 e i suoi campi di intervento sono in relazioni industriali, occupazione, sicurezza sul lavoro, privacy, discriminazione, pari opportunità, oltre a essere a capo della sezione testamentaria e di sviluppo immobiliare dell’azienda. Sonia ha raccontato della sua famiglia, emigrata dal Veneto in Australia negli anni ’50, in cerca di una vita migliore e di maggiori opportunità, soprattutto per lei e il fratello. Ha raccontato di una vita fatta di sacrifici, di tanta dignità e di insegnamento dei valori trasmessi attraverso l’esempio. Tra questi, il più importante è il lavorare sodo e il mettere impegno in ciò che si fa, qualsiasi cosa sia.

Ma anche il valore del rispetto: “Non guardare mai nessuno dall’alto in basso, perché non sai chi hai davanti in quale posizione si trovi”. Per questo Sonia dà grande valore al rispetto nei confronti di tutti coloro che incontra. E poi la resilienza, allenata fin dai tempi della scuola, quando doveva fare tutto da sé, una caratteristica predominante tra gli emigranti. Infine, il senso della famiglia, di responsabilità verso i figli e del fare del proprio meglio per sostenerli e attrezzarli al meglio alla vita. 

Dopo Sonia Bolzon, è intervenuto l’onorevole Vincent Tarzia, eletto nelle fila dei liberali nella circoscrizione di Hartley, una zona dalla forte presenza italiana. Tarzia è stato eletto per la prima volta nel 2014 e nel 2018 è diventato ‘Speaker of the House’. Sotto il governo Marshall, è diventato anche ministro della Polizia, dei Servizi di emergenza e carcerari, attualmente ministro ombra delle Infrastrutture e trasporti, oltre che del settore Sport, ricreazione e competizioni sportive. Vincent Tarzia ha sottolineato l’importanza di associazioni simili ad ALTO, nel sostenere i successori dei primi migranti e nel mantenere anche un senso di coesione e comunità. Ha poi affermato che gli italiani si distinguono anche nelle fila politiche, in tutti i partiti, citando colleghi come Tony Piccolo e Tony Zappia. Ha poi raccontato la sua storia di emigrazione in parte simile, in parte unica, come tutte le vite: Vincent ha origini campane e calabresi e la sua famiglia è in Australia dai tempi del suo bisnonno, che ha combattuto, come il padre di Sonia, durante la Seconda guerra mondiale.

Anche Tarzia ha imparato in famiglia il senso dell’impegno nel lavoro e anche di comunità, perfettamente espressa nella circoscrizione che rappresenta. Lo stesso vale per il valore della resilienza, che tanto gli è servita nella vita, non solo nello studio e all’inizio della sua professione, ma anche nel decretare il successo della sua carriera politica. 

Infine, ha raccontato della responsabilità delle generazioni successive nei confronti dei primi emigrati, che hanno sacrificato tutto per garantire un futuro migliore alle generazioni successive e permettere loro di accedere alle migliori opportunità: gli italiani in questo sono stati molto bravi, contribuendo a creare uno Stato meraviglioso e sicuro in cui vivere. E associazioni come ALTO portano avanti con coerenza e impegno questa eredità, nei più svariati campi, perché gli italiani non si distinguono solo nell’ospitalità, come lo è stato per tanti anni, ma anche nella difesa, nello spazio, nell’alta tecnologia, nella ricerca. Conclusi gli interventi, ancora un momento di networking in attesa del prossimo appuntamento