Si è fatto testimone di incredibili mutamenti, delle trasformazioni politiche, sociali e culturali della sua terra d’origine mai dimenticata.

Scrittore, saggista, commediografo, storico, uomo politico, Nino Randazzo non ha soltanto partecipato al fermento della nuova comunità italiana in Australia – fin dal suo arrivo a Melbourne nel 1952 –, ma si è sempre esposto per denunciare, attraverso la sua puntuale penna, i soprusi e i pestaggi subìti dagli italiani in Australia, i sentimenti di ostilità razziale e i servizi televisivi che prendevano di mira i suoi concittadini.

Ed è proprio nella scrittura, in tutte le sue forme, che Randazzo ha sempre trovato la sua forza: giornalismo e teatro, “due autentiche passioni che si sono intrecciate nell’arco di tutta la sua vita”.

Il 1980 è l’anno della svolta per il mondo teatrale in Victoria. Il compianto professore Colin McCormick, italianista dell’Università di Melbourne, matura l’idea di una produzione italo-australiana che non si limiti a mettere in scena testi classici e moderni in lingua italiana, ma che rifletta anche aspetti di vita tipici del flusso migratorio del secondo dopoguerra.

In un incontro casuale, McCormick espone la sua idea all’allora direttore de Il Globo; dopo qualche mese, nasce la prima commedia italo-australiana e la prima opera teatrale firmata da Nino Randazzo, Il pane e le rose. La neo Compagnia Teatrale Italo-Australiana va in scena allo Universal Theatre di Victoria Street a Fitzroy, con la regia di Franco Cavarra. Da quel giorno, cominciano pian piano ad accumularsi i riconoscimenti artistici, il dramma Victoria Market, Genesi di un mito, ad esempio, entra di diritto al 14esimo “Congresso nazionale australiano degli scrittori di teatro”.

L’opera sarà poi tradotta dallo stesso McCormick e Nino Randazzo diventa il primo autore italiano di teatro in Australia a essere tradotto in lingua inglese.

A circa tre anni di distanza dalla sua scomparsa, lo scorso 2 aprile, la comunità italiana è accorsa presso il Co.As.It. di Carlton per celebrare il suo inappuntabile impegno e la sua convulsa creatività, e assistere alla presentazione ufficiale di un’esclusiva collezione di tutte le sue opere teatrali, ideata “per preservare il patrimonio artistico del nostro compagno Nino e farlo conoscere negli anni a venire”.

“A nome della mia famiglia, grazie a tutti voi – ha asserito sua figlia Carmen Randazzo, sinceramente commossa –. Nel 2016, la Compagnia Teatrale Italo-Australiana propose a mio padre di fare qualcosa con le sue opere, lui era così entusiasta della proposta, ma purtroppo non è riuscito a realizzare quel grande desiderio. Non potevo quindi non reagire positivamente alla richiesta di realizzare e pubblicare un cofanetto che riunisse la sua produzione teatrale. Io non ho fatto nulla, ma alcuni di voi hanno fatto tanto. Colin McCormick per essersi avvicinato a mio padre con un’idea di arte differente, il direttore del Co.As.It., Marco Fedi, per essere stato suo alleato negli anni a Roma, e Ubaldo Larobina, il suo grande amico. Ne Il Sindaco d’Australia, mio padre ha scritto: ‘Per Ubaldo, l’amicizia vera è una storia di fiducia’. E grazie alla comunità italo-australiana che è stata un’altra sua grande famiglia”.

Carmen Randazzo durante la presentazione

La collezione, curata da Anna Trabucco, che ha trascritto digitalmente le opere di Randazzo, e da Maria Irwin, che si è invece dedicata alla correzione delle bozze, conta il prezioso contributo di Keith Irwin, Franco Cavarra, il comitato della Compagnia Teatrale Italo-Australiana, Robert D’Aloia, che ha realizzato l’intero progetto grafico, Tiberio Paoli per la presentazione digitale durante l’evento, Ferdinando Colarossi e Paolo Baracchi del Co.As.It.

“È stato un grande onore dirigere le sue opere teatrali – ha aggiunto il prete Franco Cavarra durante il suo intervento –. Nino Randazzo aveva sensibilità, immaginazione, ed è stato anche un grande supporto negli anni in cui ho cominciato a maturare il mio nuovo percorso di vita, legato alla chiesa”.

Affinché il suo ricordo viva in eterno e per non perdere un’eredita inestimabile, il Co.As.It. di Carlton, l’Italian Australian Foundation, rappresentata da Giancarlo Martini-Piovano, Il Globo e Rete Italia, la Società Dante Alighieri di Melbourne e la Compagnia Teatrale Italo-Australiana hanno annunciato, per l’occasione, di aver indetto una borsa di studio a nome di Nino Randazzo destinata al teatro e al suo rarissimo valore.

“Giornalista sempre alla ricerca di verità, senatore della Repubblica, uomo di teatro e amico. Nino non ha mai avuto alcun rimpianto, a volte si è reso conto di aver preso una decisione sbagliata, soprattutto in politica, ma non ha mai recriminato nulla – ha raccontato Marco Fedi –. Ha amato la comunità italo-australiana e la sua Salina. Nino era un amico, ha dedicato la sua vita all’amore per la famiglia e gli amici, ha contribuito al giornalismo e alla politica, e ha fatto così tanto per il teatro. Non male, amico mio, non male per niente”.