QUITO – L’Ecuador ha confermato Daniel Noboa alla presidenza dopo che, alle 22.30 ora di Quito, il Consiglio elettorale del Paese sudamericano ha definito “una tendenza irreversibile” i risultati che, con oltre il 90% dei voti scrutinati ed un vantaggio di 1,1 milioni di voti sulla rivale Luisa González, hanno visto la vittoria del presidente uscente, del partito di destra Azione Democratica Nazionale.

Con il 92,23% dei voti scrutinati, Noboa ha ottenuto il 55,87% dei suffragi, contro il 44,13% della rivale. “Questa vittoria è storica, una vittoria con un vantaggio di oltre 10 punti, una vittoria di oltre un milione di voti che non lascia dubbi su chi sarà il vincitore”, ha dichiarato poco fa alla stampa nella sua casa di Olón, comune della provincia occidentale di Santa Elena, a 50 chilometri da Guayaquil.

Una vittoria però contestata da González, del partito di sinistra Revolución Ciudadana vicino all’ex presidente Rafael Correa, che di fronte ai suoi supporter che gridavano “frode, frode” ha chiesto il riconteggio dei voti e l’apertura delle urne.

In un discorso trasmesso in diretta dalle televisioni dell’Ecuador, González ha detto di rifiutarsi “di credere che esista un popolo che preferisca la violenza e la menzogna”, che “circa undici sondaggi ci davano la vittoria, così come un exit poll” per chiudere assicurando che “l’Ecuador sta vivendo una dittatura e la peggiore e la più grottesca frode elettorale della sua storia”.

Il Consiglio elettorale dell’Ecuador, il Cne, aveva autorizzato quattro agenzie demoscopiche a condurre exit poll, ma solo due avevano elaborato i sondaggi a caldo e, dopo la chiusura delle urne, avevano dato risultati contrastanti.

Secondo Telcodata, di proprietà di Tomislav Topic, il presidente uscente aveva ottenuto il 51,2% dei voti e Luisa González, di sinistra, il 48,98% con un margine di errore dello 0,56 %. L’agenzia demoscopica Corpmontpubli, invece, aveva dato vincente González con il 51,99% dei voti validi contro il 48,01% di Noboa ed un margine di errore del 3%.