SAN SALVADOR – Il Tribunale supremo elettorale (Tse) di El Salvador ha ufficializzato la vittoria di Nayib Bukele alle presidenziali del 4 febbraio, nelle quali il leader rieletto ha ottenuto l'84,6% dei voti.

Il Tse ha pubblicato il rapporto finale di scrutinio dell'elezione per il periodo 2024-2029, ratificando i risultati delle urne.

Bukele si era dichiarato vincitore in un comunicato sui social pubblicato la sera del 4 febbraio, ribadendo poi il risultato davanti a una folla di sostenitori.

Il politico 42enne ha trionfato grazie al giro di vite contro le bande criminali che ha portato ad un drammatico calo del tasso di omicidi nel Paese, una volta il più alto del mondo. Ma gli arresti di massa hanno anche suscitato la protesta dei gruppi per i diritti umani, che sostengono che il governo abbia detenuto persone innocenti e sottoposto i reclusi a condizioni disumanizzanti dietro le sbarre, compresa la tortura.

Il candidato presidenziale dell'ex formazione guerrigliera di sinistra Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martí (FMLN), Manuel Flores, è arrivato al secondo posto con il 6,40% dei voti. Joel Sánchez, dell'Alleanza Nazionalista Repubblicana di destra (Arena), ha ottenuto il 5,57%.

Secondo il Tse le liste elettorali comprendevano 6,2 milioni di persone, di cui 3,2 milioni hanno votato, con una partecipazione del 52,60%.

Il Tribunale sta completando anche lo scrutinio delle schede per le elezioni legislative, nelle quali il partito Nuevas Ideas (NI) di Bukele è sulla buona strada per ottenere la maggioranza al Congresso, che passerà da 84 a 60 seggi, dopo una riforma della legge elettorale.

Nel frattempo, la delegazione di osservatori dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) si è dichiarata “preoccupata” per il ritardo con cui è stato condotto lo scrutinio.

La missione “esprime la sua preoccupazione per il ritardo e la mancanza di uniformità nello scrutinio finale” delle elezioni legislative, ha affermato l’OAS in una nota. La delegazione "ha constatato una mancanza di controllo da parte del Tribunale supremo elettorale sullo sviluppo di questa fase nella quale, in molte occasioni, le decisioni restano nelle mani dei rappresentanti dei partiti politici".