WASHINGTON – “La ripresa globale continua, ma lo slancio si è indebolito, ostacolato dalla pandemia”, afferma l’agenzia con sede a Washington nel suo rapporto annuale presentato dal direttore generale Kristalina Georgieva da poco riconfermata nell’incarico.
Il Fmi stima una crescita del Pil mondiale del 5,9% quest’anno, un decimo in meno rispetto a luglio, e mantiene invariata la crescita per il 2022, al 4,9%. Oltre il 2022, si prevede che la crescita globale diminuirà fino a circa il 3,3% nel medio termine.
Assieme all’Italia, per cui è previsto un incremento del Pil del 5,8%, con un aggiustamento di 0,9 punti rispetto alla valutazione fatta a luglio, è la Francia l’unica grande economia a registrare un miglioramento delle stime per il 2021.
Per Parigi quest’anno è previsto un Pil a +6,3% (+0,5 punti sulla previsione di luglio) mentre nel 2022 è previsto più 3,9%. Stima in calo in per la Germania, attesa nel 2021 in crescita del 3,1%, (-0,5 punti su luglio) anche se il prossimo anno la crescita è prevista al 4,6% (+0,5 punti). Nel complesso l’Eurozona è stimata in crescita quest’anno del 5,0 (+0,4 punti su luglio, grazie al balzo di Italia e Francia) e nel 2022 del 4,3% (invariata).
Forte crescita (anche se tagliata di 0,2 punti) attesa quest’anno per il Regno Unito con un Pil a +6,8% dopo il -9,8% del 2020: per il 2022 la crescita procederà a +5,0%.
Fra le altri grandi economie, spicca la netta revisione al ribasso (-1,0 punti su luglio) per le stime del Pil Usa nel 2021, con una crescita ora vista al 6,0% mentre nel 2022 si attesterà al 5,2%, in questo caso con un rialzo di 0,3 punti. Ripresa anemica per il Giappone con un 2021 a +2,4% (-0,4 punti) e un 2022 a +3,2%, il tutto con un debito pubblico che quest’anno dovrebbe sfiorare il 257% del Pil.
Infine, per la Cina il Fondo applica un ‘leggero abbassamento’ delle previsioni con una crescita a +8,0% quest’anno e a +5,6% nel 2022 (in entrambi i casi con una revisione al ribasso di 0,1 punti).