ROMA - Prima visita ufficiale al Quirinale di papa Leone XIV, che ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il primo colloquio formale dall’inizio del Pontificato, lo scorso 8 maggio.
Il Pontefice ha lasciato il Vaticano a bordo della vettura papale, attraversando le vie del centro di Roma in un percorso di circa quattro chilometri, scortato da trentadue corazzieri a cavallo. Al suo arrivo sul Colle, Leone XIV è stato accolto dalle più alte cariche dello Stato, tra cui la premier Giorgia Meloni, il vicepremier Antonio Tajani e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Imponenti le misure di sicurezza predisposte lungo tutto il tragitto.
Nel suo discorso di benvenuto, Mattarella ha sottolineato l’importanza del dialogo come fondamento della convivenza e della cooperazione internazionale. “Viviamo tempi di grande difficoltà, in cui la logica del più forte sembra spesso prevalere. Ma non vogliamo arrenderci all’idea di una società dominata dagli oligarchi e dal censo. La pace comincia da ognuno di noi, disarmando prima di tutto gli animi e le parole”, ha dichiarato il Capo dello Stato.
Il presidente ha inoltre ricordato come il secondo dopoguerra avesse saputo puntare sul multilateralismo e sulla costruzione europea, un modello oggi da rilanciare di fronte alle nuove tensioni globali. “L’Unione europea resta un esempio di riconciliazione, nata dal desiderio di superare conflitti e costruire un futuro comune basato su libertà, giustizia e solidarietà”, ha sottolineato.
Rivolgendosi ai conflitti in corso, Mattarella ha parlato di una “scintilla di speranza” che va sostenuta con convinzione, riferendosi al cessate il fuoco a Gaza, che consente di “iniziare a porre rimedio alla sofferenza di una popolazione civile duramente provata”.
Anche Papa Leone XIV nel suo breve intervento ha rinnovato “l’appello a lavorare instancabilmente per ristabilire la pace in ogni parte del mondo”, invitando la comunità internazionale a promuovere “principi di giustizia, equità e cooperazione tra i popoli”.
Il Pontefice ha anche sottolineato il legame che unisce la Santa Sede al popolo italiano, e i “cordiali rapporti bilaterali, stabilmente improntati a sincera amicizia e fattiva mutua collaborazione”.