ROMA – Sulle politiche per l’immigrazione, “se da un lato siamo impegnati a rafforzare gli strumenti dell’Unione Europea e degli Stati membri, dall’altro dobbiamo continuare a esplorare soluzioni innovative”.

“L’Italia ha dato il buon esempio con la sottoscrizione del Protocollo Italia-Albania, per processare in territorio albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea, le richieste di asilo. Le due strutture previste dal Protocollo - il centro di Shengjin e il centro di Gjader - sono ora pronte e operative”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni, in previsione del Consiglio europeo che inizia oggi.

“Ci siamo presi del tempo in più - ha spiegato il presidente del Consiglio riferendosi ai cinque mesi di ritardo con cui ha aperto l’hotspot di Gjader - perché tutto fosse fatto nel migliore dei modi, ma siamo molto soddisfatti dei risultati di questo lavoro”.

Secondo Meloni si tratta di “una strada nuova, coraggiosa, inedita, ma che rispecchia perfettamente lo spirito europeo e che ha tutte le carte in regola per essere percorsa anche con altre nazioni extra-Ue”. 

E delle scorse ore è la notizia dei primi 16 migranti dirottati a bordo della Libra della Marina Militare verso il centro albanese dopo essere stati intercettati in acque internazionali. Ma, per essere certi che tutto vada come previsto bisognerà verificare che le procedure accelerate di frontiera siano prima approvate dai magistrati.

Il tema è al centro dell’attenzione sulle future politiche migratorie, che dovranno essere affrontate in sede europea e da Bruxelles la presidente Ursula von der Leyen in una lettera inviata ai leader Ue in preparazione del Consiglio europeo, ha fatto il punto proprio sulle stesse, affermando che “con l’avvio delle operazioni del protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni da questa esperienza nella pratica”.

“Dovremmo anche continuare a esplorare possibili strade da percorrere riguardo all’idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell’Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri”, ha scritto, esortando il governo dei Ventisette a “lavorare su modalità innovative per contrastare la migrazione illegale”. 

La segretaria dem Elly Schlein ha, da parte sua, accusato il governo di buttare “800 milioni degli italiani in un accordo di deportazione di migranti in Albania, in violazione dei diritti fondamentali, in spregio a una sentenza della Corte di Giustizia europea che fa già scricchiolare l’intero impianto di quell’accordo”, riferendosi alla decisione dello scorso 4 ottobre che ha fissato parametri più stringenti per valutare se un Paese può considerarsi sicuro.