Lukashenko ha affermato che le ogive nucleari tattiche sono in transito dal territorio dell’alleato russo.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, denunciando il piano di dispiegamento, ha affermato che Washington non ha intenzione di modificare la sua posizione sulle armi nucleari strategiche e non ha raccolto alcun segnale che stia ad indicare che la Russia si stia preparando a utilizzare un’arma nucleare.

Il piano per il dispiegamento nucleare era stato annunciato da Putin il 25 marzo scorso in occasione di un’intervista alla televisione di stato.

“L’Occidente collettivo sta di fatto conducendo una guerra non dichiarata contro i nostri paesi”, ha detto il ministro della difesa russo, Sergei Shoigu, nel corso dell’incontro con la sua controparte bielorussa a Minsk, riporta una nota del ministero della Difesa russo.

L’Occidente, ha affermato Shoigu, sta facendo tutto il possibile “per prolungare e intensificare il conflitto armato in Ucraina”.

Il presidente Lukashenko ha affermato che le armi nucleari tattiche sono già in movimento in conformità con un ordine firmato da Putin, informazione al momento non confermata dal Cremlino.

“Il movimento delle armi nucleari è già iniziato”, ha detto Lukashenko ai giornalisti a Mosca, dove sta prendendo parte ad in incontro che coinvolge altri leader degli stati ex sovietici.

Alla domanda fattagli se le armi fossero già in Bielorussia, ha risposto: “Forse. Al mio rientro controllerò”.

Shoigu ha affermato che i documenti che stava firmando a Minsk concernono il processo necessario per lo stoccaggio di armi nucleari tattiche in Bielorussia.

A Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha descritto i piani come “l’ultimo esempio di comportamento irresponsabile che abbiamo visto dalla Russia dalla sua invasione su vasta scala dell’Ucraina più di un anno fa”.

Miller ha ripetuto l’avvertimento di Washington secondo cui l’uso di armi chimiche, biologiche o nucleari nel conflitto avrebbe avuto “gravi conseguenze”, senza passare a specificarle.

Il presidente russo Vladimir Putin ha ripetutamente avvertito che la Russia, che ha più armi nucleari di qualsiasi altro paese, farà uso di qualsiasi mezzo per difendersi, e ha presentato la guerra in Ucraina come una battaglia per la sopravvivenza della Russia contro l’espansione aggressiva dell’Occidente.

La Bielorussia confina con tre paesi membri della NATO: Polonia, Lituania e Lettonia. L’accordo con la Russia prevede che il controllo delle armi nucleari rimanga sotto il comando di Mosca.

Le armi nucleari tattiche sono concepite per guadagni tattici sul campo di battaglia, possedendo una capacità distruttiva inferiore a quella delle armi nucleari strategiche, testate in grado di distruggere intere città.

La Russia vanta un’enorme superiorità numerica sugli Stati Uniti e sull’alleanza militare NATO in termini di armi nucleari tattiche.

Gli Stati Uniti ritengono che la Russia disponga di circa 2mila testate tattiche pronte per l’impiego contro le sue 200, metà delle quali sono dispiegate nelle basi europee.

Il ministro Shoigu ha affermato che i missili Iskander-M, che possono trasportare testate convenzionali o nucleari, sono stati consegnati alle forze armate bielorusse e alcuni velivoli Su-25 sono stati convertiti per il possibile uso in tal senso.

“I militari bielorussi hanno ricevuto la formazione necessaria”, ha affermato Shoigu dal suo ministero.