CATANIA - Venti condanne per oltre 180 anni di reclusione: è la sentenza pronunciata dal Gup di Catania, Anna Maria Cristaldi, al termine del processo celebrato con rito abbreviato e scaturito dall’inchiesta “Doppio petto”, condotta contro il clan Ieni.
La cosca sarebbe stata guidata dal boss Giacomo Maurizio Ieni, ora deceduto, ritenuto ai vertici del gruppo mafioso Pillera-Puntina.
Secondo gli inquirenti, a capo dell’organizzazione criminale sarebbero subentrati i figli del capomafia, Francesco e Dario Giuseppe Antonio Ieni, condannati rispettivamente a 20 anni e a 12 anni e otto mesi di reclusione.
Il 16 ottobre 2024, ai due fratelli era stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa, emessa dal Tribunale del Riesame. Il provvedimento era arrivato in seguito al ricorso della Procura presentato dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Assunta Musella e Fabio Platania contro la precedente decisione del Gip, che aveva rigettato la misura per i reati di associazione mafiosa e per l’aggravante mafiosa.
Condannate per estorsione anche Piera Liliana Ieni, figlia del capomafia, e Francesca Viglianesi, vedova del boss, rispettivamente a sette anni e sei mesi e a dieci anni di reclusione.
Francesco e Dario Giuseppe Antonio, insieme a Francesca Viglianesi, sono stati inoltre condannati al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali all’imprenditore Angelo Di Martino, con una provvisionale di 10.000 euro.
Titolare di un’impresa di trasporti, si era dimesso dalla carica di presidente di Confindustria Catania il 4 dicembre 2023 dopo la diffusione degli atti dell’inchiesta, da cui sarebbe emerso che avrebbe pagato il pizzo al clan senza mai denunciare l’estorsione.
L’operazione “Doppio petto”, condotta dalla squadra mobile della Questura di Catania ed eseguita il 1° dicembre 2023 con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 indagati, accusati a vario titolo di detenzione e porto di armi, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori e associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.