BUENOS AIRES - Il processo per la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, sta vivendo una nuova fase di tensione legale.  

La giudice Julieta Makintach, membro del tribunale che sta esaminando il caso, è al centro di un acceso dibattito, dopo la diffusione di video in cui appare mentre si prepara per l’inizio del processo.  

Le riprese, realizzate dal cameraman Jorge Huarte nei corridoi del tribunale di San Isidro, hanno fatto emergere il sospetto che fosse in corso la produzione di un documentario sul dibattimento, in cui la stessa giudice Makintach avrebbe un ruolo da protagonista, suscitando interrogativi sulla sua imparzialità. 

Il contenuto di questi video ha sollevato preoccupazioni tra le parti coinvolte nel processo. Fernando Burlando, avvocato delle figlie di Maradona – Dalma e Gianinna – ha dichiarato che presenterà una richiesta formale di ricusazione nei confronti della giudice Makintach.  

Secondo Burlando, le immagini suggeriscono una condotta inappropriata da parte della magistrata, mettendo in dubbio la sua imparzialità e l’integrità del processo. Questa richiesta arriva dopo che la Procura ha chiesto la sospensione del processo per dieci giorni per indagare sulla presunta parzialità della giudice.  

L’accusa si basa sul fatto che due persone, presumibilmente coinvolte nella produzione di un documentario sulla morte di Maradona, sono entrate senza autorizzazione nell’aula del tribunale.  

Una settimana fa, la giudice aveva negato ogni accusa, sostenendo che le riprese effettuate erano tutte autorizzate dalla Suprema Corte di Giustizia della provincia di Buenos Aires. 

Ciononostante, gli investigatori ritengono di aver fatto passi avanti significativi nell’ipotesi investigativa - anche se al momento non ci sono ancora imputati ufficiali - soprattutto grazie alle prove video raccolte e alla testimonianza resa da Jorge Huarte, l’operatore autore del video che ha confermato alcuni dettagli chiave. 

Il procuratore Patricio Ferrari ha definito l’episodio come “istituzionalmente molto grave”, mentre le cinque parti civili e cinque delle sette difese hanno sostenuto la richiesta di sospensione. 

Il futuro del processo dipenderà dalle decisioni che saranno prese nelle prossime udienze, con la possibilità che vengano nominati nuovi giudici per garantire un esame imparziale delle prove e delle testimonianze.