La “regina dei fiori” sembra sia apparsa 35, o probabilmente 70, milioni di anni fa in Oriente, Cina e India ed è conosciuta e ammirata sin dall’antichità, non solo per uso ornamentale ma per cosmesi e cure. Gli antichi greci già estraevano il prezioso olio di rose; gli imperatori romani in processioni trionfali venivano accolti da una pioggia di petali di rose, mentre i crociati di ritorno dal Medio Oriente, portarono in Europa le varietà gallica, moschata, phoenicia e canina. 

Nel 1750 inizia un nuovo capitolo della storia delle rose grazie all’introduzione di una varietà rosso cremisi, proveniente dalla Cina che, al contrario delle rose europee, fioriva per tutta la stagione. L’incrocio con questa rosa e le altre esistenti ha dato vita alla “rosa moderna” e, nel 1867, nasce “La France”, il primo ibrido di Tea, chiamato così perché le antiche rose cinesi venivano trasportate in Europa sulle navi della Compagnia delle Indie Orientali dedicate principalmente al trasporto del té, tea in inglese. Ecco quindi il nome Rose Tea, forse perché il loro profumo si univa a quello del tè. Da queste si sono sviluppate tutte le rose dai molteplici colori e profumi. 

Oggi le rose si dividono in tre grandi categorie: botaniche, che crescono spontanee (rosa canina); antiche (Old Roses) a fioritura unica e moderne, ovvero tutte le varietà sviluppate dopo il 1867 a fioritura prolungata. 

La rosa, che fa parte della famiglia delle Rosacee, comprende 150 specie e 30mila diverse varietà, alcune di queste si possono ammirare nel Victoria State Rose Garden, situato a Werribee, che contiene oltre 5.000 rose. Ci sono molti altri giardini che offrono spettacolari filari di rose, tra gli altri, ricordiamo il Ruston’s Rose Garden a Renmark, in South Australia, il più grande del Paese. Nei suoi 26 acri, ospita 4000 varietà.