PADOVA - Sammy Basso, il biologo veneto affetto da progeria, è morto nella tarda serata di sabato, a 28 anni, dopo esser stato colto da un malore improvviso mentre si trovava in un ristorante del Trevigiano.
Era il più longevo malato al mondo affetto dalla patologia conosciuta anche come “sindrome di Hutchinson-Gilford”, molto rara e caratterizzata da una sorta di “invecchiamento precoce”.
Nonostante la malattia, che gli faceva sopportare molto più della sua età, Basso ha avuto un'esistenza vissuta sempre intensamente, contro ogni difficoltà.
Nato il 1° dicembre 1995 a Thiene e residente a Tezze sul Brenta (entrambi in Provincia di Vicenza), si era laureato in Scienze Naturali all’Università di Padova nel 2018 con una tesi dedicata all'esistenza di terapie per rallentare il decorso della sua patologia.
Gli studi sono poi proseguiti con la specializzazione in biologia molecolare, nel 2021, con una tesi che affermava la correlazione tra progeria ed infiammazione.
Anche Papa Francesco era rimasto colpito da quello studente dal fisico fragile ma dalla tempra d'acciaio, quando a 17 anni gli aveva mandato una lettera per dirgli che lo apprezzava per i modi schietti e diretti che aveva con la gente. Il Papa gli aveva telefonato a casa, e tra i due era scattato un rapporto di affetto.
Nel 2019 venne nominato, con motu proprio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana,
Studi, lauree, ricerche, viaggi, interviste, partecipazione a programmi tv, tra i quali il palco di San Remo, dove lo invitò Carlo Conti, hanno riempito la sua troppo breve ma intensa vita.
Nel 2005 la sua famiglia, assieme ad un gruppo di amici, fondò l'Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, l'unica in Europa a occuparsi della sindrome, con lo scopo di condividere e diffondere le conoscenze e promuovere la ricerca scientifica sulla rara malattia genetica.
La ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha sottolineato che grazie alla “sua determinazione ha fatto conoscere al mondo la progeria, diventando un esempio di forza e speranza”. Altri messaggi di vicinanza alla famiglia sono giunti dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, da quelli dell'istruzione, Giuseppe Valditara, e dell'Università, Anna Maria Bernini. Poi le parole commosse del presidente del Veneto, Luca Zaia, e della rettrice dell'ateneo di Padova, Daniela Mapelli.
Un precedente caso di progerie in Italia è stato quello della bolognese Isabella Ceola (1969-1997), morta anche lei a 28 anni. Con le sue partecipazioni al Maurizio Costanzo Show, all’inizio degli anni ’90, aveva contribuito ad accendere una luce su questa sindrome, superando pregiudizi e stimatizzazioni.
In quell’occasione il make up artist Diego Dalla Palma la contattò e le regalò una seduta di trucco per esaltare la femminilità e la bellezza interiore di cui era portatrice. Sulla sua coraggiosa lotta alla malattia per vivere una vita piena è stato pubblicato il libro, postumo, Io sono quella che sono... oggi posso dirvelo (Alberto Perdisa Editore).