BRUXELLES - La Commissione Ue ha messo ufficialmente sul tavolo dei Paesi la lista di controdazi da 72 miliardi di euro pronti a scattare in risposta alle tariffe Usa cosiddette reciproche e sulle auto. Dopo la consultazione pubblica chiusa il 10 giugno, il pacchetto iniziale da 95 miliardi è stato ridimensionato, ma conserva i pezzi forti dell’export a stelle e strisce: carni bovine e suine, suv, pick-up e componenti aeronautici legati a Boeing.  

Nel mirino anche il simbolico bourbon del Kentucky. L’elenco è ancora suscettibile di modifiche, precisa una fonte diplomatica, confermando che l’esame dei Ventisette porterà “a nuovi aggiustamenti” prima del via libera. 

Fonti Ue vicine al dossier riferiscono che primi controdazi - finora congelati per favorire il dialogo - dal valore di 21 miliardi di euro, scatteranno il 6 agosto in caso di mancato accordo. La decisione sul secondo pacchetto da 72 miliardi di euro, ora al vaglio dei Paesi membri e pensato per reagire alle misure statunitensi su dazi reciproci e auto, sarà invece valutata “in base all’evoluzione delle trattative”, evidenziano le stesse fonti. 

Il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, ha avuto ieri una chiamata con l’omologo americano Howard Lutnik e questa sera sentirà il rappresentante Jamieson Greer. Il team tecnico Ue è diretto a Washington in queste ore, secondo un portavoce della Commissione europea, ribadendo che “il dialogo” tra le due sponde dell’Atlantico “prosegue”.  

Dalla Francia arrivano le parole del ministro per gli Affari europei e gli Affari esteri: “La minaccia degli Stati Uniti di applicare dazi doganali del 30% all’Unione Europea è un metodo scorretto che sembra un ricatto e non è all’altezza delle relazioni tra gli Usa e l’Ue. Ricordiamo che tali dazi doganali ridurrebbero drasticamente il potere d’acquisto della classe media americana, che sarebbe la prima vittima di una tale decisione”, ha detto Jean-Noël Barrot a Bruxelles. 

I dazi imposti dall’amministrazione Trump, se confermati e se resteranno in vigore per un periodo prolungato, “pongono ulteriori rischi per la stabilità finanziaria nell’Ue” con più imprese insolventi, la possibilità di correzioni brusche dei mercati e implicazioni per i bilanci delle banche. L’allarme arriva dal rapporto 2024 del Comitato europeo per i rischi sistemici (Esrb). Il Comitato che fa capo alla Bce, creato nel 2010 durante la grande crisi finanziaria, pone in cima alla classifica dei rischi sistemici, denotandoli come “gravi”, una situazione di “stress di bilancio” per le imprese e “una correzione disordinata dei mercati” innescata da “rischi geopolitici e macroeconomici”. 

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’evento per i 165 anni del Corriere Adriatico ha dichiarato: “È troppo importante arrivare a un ragionevole compromesso” sui dazi, “bisogna negoziare senza stancarsi, senza cedere di nemmeno un centimetro”. La soglia del 10% “era ragionevole, non si può andare molto lontano da questo numero, altrimenti diventa insostenibile”, ha aggiunto.