TEL  AVIV - L’esercito israeliano ha dato il via, nelle scorse ore, alla prima fase dell’operazione ‘I carri di Gedeone’, volta “all’espansione della campagna a Gaza, per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra a Gaza, tra cui il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas”.

E i fitti bombardamenti, nella zona di Khan Younis, sembrano aver portato uno degli obiettivi che Tel Aviv voleva raggiungere. Secondo fonti citate dall’emittente saudita Al-Hadath, in uno dei tunnel sarebbe stato ritrovato il corpo senza vita di Muhammad Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza.

Ma l’offensiva israeliana, che vuole “conquistare” Gaza e mantenere il territorio, spostando la popolazione civile palestinese verso il sud della Striscia prosegue, con l’intento di eradicare Hamas e impedire al gruppo terroristico di prendere il controllo delle forniture di aiuti umanitari. L’esercito di Tel Aviv avrebbe aumentato la pressione militare su Hamas “dal cuore di Rafah e alle porte di Khan Younis”. “Stiamo esercitando enormi pressioni su Hamas, da nord a sud, da sottoterra e dal cielo, e anche fuori dalla Striscia”, ha dichiarato un portavoce militare.

“Non ci fermeremo finché non riporteremo a casa gli ostaggi e non smantelleremo il regime terroristico di Hamas”, si ribadisce nel messaggio. E mentre la popolazione civile viene fatta spostare lungo la Striscia, dove si continua a morire sotto i bombardamenti e per la mancanza di viveri, a Doha sono in corso i negoziati tra Israele e Hamas che, secondo una fonte ripresa dalla tv pubblica israeliana Kan, starebbero “procedendo con slancio, c’è la possibilità di una svolta nelle prossime 24 ore”.

Secondo il piano, dieci ostaggi vivi verrebbero rilasciati immediatamente, in una sola volta e, contemporaneamente, avrebbe inizio un cessate il fuoco immediato di un mese e mezzo o due. Il decimo giorno dell’accordo, Hamas dovrebbe fornire un elenco con lo stato degli ostaggi sia vivi che morti. Inoltre, si discuterebbe della liberazione di circa 200-250 detenuti palestinesi.

Il notiziario Channel 12 ha riportato che il primo ministro Benyamin Netanyahu avrebbe autorizzato la delegazione israeliana a Doha a rimanere per il momento nella capitale del Qatar, affermando che ciò costituirebbe motivo di cauto ottimismo.