MELBOURNE - Domenica, attivisti pro-palestinesi e contro la guerra in Medio Oriente hanno esortato la comunità a unirsi per “boicottare” la presentazione delle vetrine.
“Myer vuole che condividiamo la gioia del Natale, ma non c’è gioia nel genocidio”, recita il post originale degli organizzatori della protesta.
Myer ha poi confermato l’annullamento dell’evento divenuto una tradizione nella capitale.
“Alla luce degli sviluppi recenti e per garantire il benessere e la sicurezza dei clienti e del nostro personale, non organizzeremo l’evento al Bourke Street Mall per l’apertura delle nostre vetrine natalizie”, ha reso noto un portavoce dei grandi magazzini, aggiungendo che: “Le vetrine natalizie di Myer simboleggiano gioia e comunità”.
La premier ha commentato su X: “Fermare le vetrine natalizie non cambierà nulla in Medio Oriente, ma deluderà tanti bambini a Melbourne. A chi giova tutto questo? Siamo tutti un po’ stanchi di queste cose”.
Allan ha ribadito che, sebbene tutti abbiano il diritto di manifestare, nessuno ha il diritto di dividere la comunità.
“Non permetterò che la violenza, la divisione e la denigrazione costanti che vediamo all’estero si insinuino in Victoria. Combatterò per il nostro Stato amico, libero dall’odio”.
Allan ha sottolineato come la guerra in Medio Oriente stia mettendo alla prova il senso di unità nello Stato: “Dobbiamo uscirne uniti, non divisi”.
La vetrina natalizia di Myer sarà comunque visibile fino al 5 gennaio, permettendo quindi ai cittadini di godere di questa tradizione.
La Polizia statale ha dichiarato di voler assicurare una “presenza visibile” durante la protesta e di voler dialogare con gli organizzatori per garantire il rispetto dell’evento.
Inoltre, un portavoce della Polizia ha confermato che non sono stati loro a suggerire l’annullamento dell’evento e che continueranno a collaborare con Myer per la sicurezza della popolare tradizione natalizia.