ROMA - Si è conclusa la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin su un possibile cessate il fuoco in Ucraina. Parlando alla stampa al termine del colloquio telefonico, durato più di due ore, Putin lo ha definito “informativo, franco e molto utile”. Lo riporta Ria Novosti. 

Il presidente russo si è detto favorevole a una “risoluzione pacifica della crisi ucraina” e pronto a collaborare con Kiev per un “memorandum” sui futuri colloqui di pace e su un cessate il fuoco, purché i due Paesi trovino compromessi in grado di soddisfare entrambe le parti. 

Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa Tass, il leader russo ha dichiarato che Russia e Ucraina devono trovare “compromessi che vadano bene a entrambe le parti” prima che si possa raggiungere un eventuale cessate il fuoco. 

Poco prima dell’inizio della telefonata fra Putin e Trump, il ministero della Difesa a Mosca ha annunciato ulteriori progressi al fronte. Le forze militari avrebbero ora il controllo degli insediamenti di Marine, nella regione di Sumy, vicino al confine con la Russia, e Novoolenivka, nella regione orientale di Donetsk. Kiev ha parzialmente confermato di aver perso il controllo del secondo centro abitato. 

Dalla parte sua il vicepresidente JD Vance, prima del decollo da Roma, ha detto che “ci rendiamo conto che siamo a un impasse, e credo che il presidente Trump chiederà al presidente Putin ‘sei serio?’, perché le proposte Usa lo sono sempre state”. Inoltre, ha aggiunto che se la Russia “non è disposta al dialogo” allora, alla fine, gli Stati Uniti dovranno fare un passo indietro: “So che il presidente è disponibile, ma se la Russia non è disponibile allora noi alla fine diremo che questa non è la nostra guerra. È la guerra di Joe Biden, è la guerra di Vladimir Putin, cerchiamo di farla finire, ma se riusciamo a farlo. Altrimenti sapete cosa diremo, abbiamo fatto bene a provarci ma non lo faremo più”. 

Vance ha aggiunto che secondo lui “il presidente Putin non sa esattamente come venire fuori da questa guerra”, sottolineando che il presidente russo ha “trasformato la sua intera economia” a scopo bellico, con gli impianti un tempo civili che ora “producono munizioni per tank e artiglieria e droni”. 

Il vicepresidente americano ha fatto poi riferimento al fatto che la guerra va avanti da “alcuni anni”, puntando il dito contro “la fondamentale sfiducia tra la Russia e l’Occidente, una delle cose che il presidente pensa che siano stupide e che dobbiamo superare. Ma bisogna essere in due per ballare il tango”.