MOSCA - Le proposte di mediazione della Russia nella crisi in Medio Oriente, che il presidente russo Vladimir Putin ha precedentemente indirizzato al leader statunitense Donald Trump, “restano sul tavolo” e possono essere attuate, ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
“La Russia si mantiene pronta a fornire mediazione, se necessario. In particolare, le proposte precedentemente delineate dal presidente Putin nel suo colloquio con il presidente Trump rimangono sul tavolo. A questo proposito, la disponibilità e il desiderio della Russia permangono e, se necessario, tutto ciò può essere attuato”, ha detto Peskov ai giornalisti, commentando i possibili prossimi contatti del capo del Cremlino sul Medio Oriente.
Peskov ha ricordato che il 13 giugno il presidente russo ha avuto delle conversazioni telefoniche con il suo omologo iraniano Masoud Pezeshkian e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Dalla Ue, però arriva una dura replica: “La Russia non ha alcuna credibilità. I precedenti dimostrano che l’unica cosa che le interessa è la guerra. La Russia ha violato ripetutamente il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite. E ricordiamo anche il recente accordo di partenariato Russia-Iran, che segnala un approfondimento della cooperazione in molteplici settori, tra cui la politica estera e la difesa. Alla luce di ciò, la Russia non può essere un mediatore obiettivo” in Medio Oriente. È quanto ha dichiarato il portavoce dell’Ue per la Politica estera, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa.
“Alla luce della gravità della situazione in Medio Oriente per l’Ue, l’alta rappresentante Kaya Kallas ha convocato una riunione dei Ministri degli Esteri dell’Ue per domani” in videocollegamento, ha ricordato il portavoce della Commissione Ue.
“In tale riunione si terrà uno scambio di opinioni, un coordinamento delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv e Teheran e sui possibili prossimi passi – ha detto ancora . Dimostra che l’Ue è fermamente impegnata per la sicurezza nella regione e una de-escalation, e continuerà a contribuire a tutti gli sforzi diplomatici, a ridurre le tensioni commerciali e a trovare una soluzione duratura alla questione nucleare iraniana, che può avvenire solo attraverso un accordo negoziato”.
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno condannato “l’atto di forza” di Israele contro l’Iran e hanno chiesto l’immediata cessazione delle ostilità durante una conversazione telefonica oggi. Lo ha riferito il Cremlino.
“Entrambe le parti hanno espresso la più seria preoccupazione per la continua escalation del conflitto Iran-Israele, che ha già causato un gran numero di vittime ed è carico di gravi conseguenze a lungo termine per l’intera regione – si legge in una nota diffusa dal Cremlino dopo la conversazione –. I leader si sono espressi a favore dell’immediata cessazione delle ostilità e della risoluzione delle questioni problematiche, comprese quelle relative al programma nucleare iraniano, esclusivamente per via politica e diplomatica”. Inoltre, nel comunicato si specifica che le due parti hanno concordato di rimanere in stretta cooperazione.
In Israele, un alto funzionario del gabinetto di Netanyhau ha affermato che “dietro le quinte c’è un inizio di tentativi di mediazione”. Una dichiarazione giunta pochi minuti dopo che, in un’intervista ad ABC News, il presidente Donald Trump ha fatto riferimento a molte telefonate e incontri in corso per arrivare a un accordo tra Israele e Iran. Il funzionario governativo israeliano ha chiarito che “non esiste ancora una proposta concreta di cessate il fuoco”, aggiungendo che, in pratica, non c’è una reale pressione su Israele affinché si fermi. “Abbiamo molte altre sorprese e siamo molto determinati”, ha sottolineato.