SYDNEY - L’accordo con il Transport Workers Union (TWU) prevede la creazione di un fondo nel 2025, gestito dallo studio legale Maurice Blackburn, per risarcire 1.820 ex dipendenti.
La CEO di Qantas, Vanessa Hudson, si è scusata con i lavoratori coinvolti, riconoscendo le difficoltà da loro affrontate. Ha dichiarato: “Siamo lieti di aver lavorato con il TWU per risolvere questa situazione prima di Natale”.
Il TWU ha sottolineato che i risarcimenti copriranno sia le perdite economiche che i disagi e l’angoscia sofferta dai dipendenti. La svolta perviene dopo quattro anni di battaglia legale presso la Corte Federale, che ha stabilito che Qantas aveva agito illegalmente nell’esternalizzare le posizioni.
Tre casi di riferimento hanno determinato i livelli di risarcimento: 30mila, 40mila e 100mila dollari per i lavoratori che hanno subito perdite non economiche. Il giudice Michael Lee ha limitato i risarcimenti ad un ammontare equivalente a circa 12 mesi di stipendio, a condizione che i dipendenti siano stati licenziati entro il 2021.
L’accordo coprirà anche le spese sostenute dal TWU e i costi per distribuire i fondi ai lavoratori. Il segretario nazionale del TWU, Michael Kaine, ha definito l’esternalizzazione illegale come “il più vasto caso di licenziamenti illegali nella storia australiana”.
“Questi lavoratori hanno contribuito a costruire lo Spirito dell’Australia e meritano giustizia dopo anni di attesa”, ha affermato Kaine.
La decisione rappresenta una vittoria importante per i dipendenti licenziati, molti dei quali avevano lavorato per Qantas per decenni, riaffermando gli standard di sicurezza e di servizio che hanno reso la compagnia un simbolo nazionale.