SYDNEY - Lo scorso anno, l’Alta Corte aveva trovato la compagnia aerea in violazione dei termini di legge quando, nell’agosto del 2020, aveva licenziato 1.700 membri del personale di terra.
Questa mattina, il giudice Michael Lee della Corte Federale di Sydney ha ordinato che Qantas paghi diversi importi di risarcimento, basati sui tre casi presi in esame. I tre lavoratori riceveranno rispettivamente 30mila, 40mila e 100mila dollari per danni morali subiti.
Tuttavia, i legali della compagnia e del sindacato dei lavoratori dei trasporti (TWU) devono ancora stabilire la somma finale di risarcimento per il reddito perso dai 1.700 lavoratori licenziati, stima da convenire per un arco di tempo limitato a un periodo di 12 mesi dopo l’esternalizzazione delle loro posizioni.
Nick McIntosh, segretario assistente del TWU, ha dichiarato che questo è un giorno di giustizia per i lavoratori.
“Oggi non è solo una vittoria per loro, è una vittoria per tutti i lavoratori di questo paese”.
McIntosh ha poi lanciato un monito alle aziende australiane, affermando che se pensano di poter procedere a licenziamenti illegali su larga scala, dovrebbero valutarne attentamente le conseguenze.
Il legale Josh Bornstein ha sottolineato che il prossimo passo sarà calcolare quanto ogni lavoratore licenziato dovrà ricevere in risarcimento. La decisione presa oggi sui tre casi di test sarà applicata a tutti i lavoratori coinvolti per arrivare a determinare la somma complessiva che Qantas dovrà pagare.
Il sindacato prevede che il conto totale del risarcimento supererà di gran lunga i 100 milioni di dollari, con la probabilità di oltrepassare i 200 milioni.
La CEO di Qantas, Vanessa Hudson, ha accettato la sentenza della Corte Federale e si è scusata con i dipendenti danneggiati, prendendo l’impegno a far sì che i risarcimenti seguano un iter accelerato.